Corriere Fiorentino

I ribelli azzurri contro Mallegni: dimissioni? No, si va avanti

- Giorgio Bernardini

Resa dei conti in Forza Italia. Il commissari­o regionale Massimo Mallegni parla di «dimissioni» dei vertici fiorentini del partito, che però si ribellano: «Noi siamo legittimat­i da un congresso e abbiamo confermato i voti di un anno fa».

«Serve un nuovo corso per ripartire a Firenze». «No, noi restiamo, siamo legittimat­i da un regolare congresso». Guerra e pace, poi di nuovo guerra. Le elezioni regionali non hanno placato la spaccatura interna a Forza Italia. All’attacco del commissari­o Massimo Mallegni, che mercoledì ha proposto un nuovo corso registrand­o le dimissioni dei vertici fiorentini degli azzurri prima del voto, ha replicato con decisione Jacopo Cellai, coordinato­re cittadino forzista e primo dei non eletti in Consiglio regionale. La sua replica parte dai numeri: «Il partito lo scorso anno registrava alle Comunali il 4,25% a Firenze, oggi si attesta al 4,2%. E allora mi chiedo: è davvero a Firenze che serve un nuovo corso?». Il coordinato­re cittadino dei berlusconi­ani si era autosospes­o il giorno dopo che i vertici nazionali di Fi avevano indicato Marco Stella come capolista nel collegio Firenze 1 delle Regionali, contravven­endo la richiesta della base del partito di mettere in quella casella proprio Cellai. Poi a seguire si era dimesso il coordinato­re regionale Stefano Mugnai e autosospes­i i vertici fiorentini di Fi. Stella è poi risultato l’unico eletto degli azzurri e allora il commissari­o toscano Mallegni ha chiesto chiarezza ai fiorentini. Ma Cellai alza un muro: «Sono dimissioni respinte di fatto da me, subito. Per quanto mi riguarda mi sono sospeso come da prassi in quanto candidato per la Regione — ha spiegato ancora — come avevo annunciato da tempo, oltre che per dare un segnale chiaro ai nostri iscritti e simpatizza­nti in ordine alla gestione dell’intera vicenda». Poi la stoccata finale: «Noi ci siamo. Questo coordiname­nto — precisa Cellai — ha alle spalle la legittimaz­ione di un congresso svolto sulla base di un regolare tesseramen­to e il partito è stato più che presente e attivo in città».

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Guerra interna Jacopo Cellai insieme a Maurizio Gasparri: dentro Fi è già iniziata la guerra post Regionali

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