«Nessuna certezza E noi costretti prendere ferie»
La difficile vita di un genitore ai tempi del Covid. Chiara Pelagotti, mamma di una bimba di 8 anni e di un bimbo di 10, con la riapertura delle scuole ha dovuto riorganizzare completamente lavoro e famiglia. «Io e mio marito viviamo alla giornata — dice — e nella nostra situazione ci sono decine di genitori». I figli di Chiara frequentano la quarta e la quinta elementare dell’Istituto comprensivo Marconi-Rodari-Rosai, in via Meyer, a Rifredi, dove, nelle scorse settimane, alcune mamme hanno protestato.
Perché siete arrabbiati?
«Perché siamo costretti a organizzarci giorno per giorno, senza alcuna certezza».
Cioè?
«Andiamo avanti a circolari, e senza alcuna certezza sull’orario delle lezioni. I miei figli stanno cambiando una maestra al giorno, e poi c’è da sperare che possano restare in classe fino all’ora di pranzo, altrimenti ti tocca prendere un permesso e correre a scuola».
Gli insegnanti ci sono? «La nostra scuola è sotto organico, molte insegnanti sono state trasferite e le loro classi sono scoperte. L’altro problema riguarda i bidelli, troppo pochi per garantire il tempo pieno e per sanificare banchi e aule quotidianamente».
Lei lavora, suo marito anche. Come vi state organizzando? «Con permessi, ferie o appoggiandosi ad altri genitori. Insomma, siamo costretti a parcheggiare i figli in questa o in quell’altra casa per lavorare. Molti di noi non hanno nonni o parenti, e c’è chi non si può permettere di pagare una baby sitter».
E ieri e oggi ci si è messo di mezzo anche lo sciopero.
«Per carità, massima solidarietà con gli insegnanti ma a noi genitori chi ci pensa? Questa mattina (ieri, ndr) una mamma ha scritto nella chat di classe che era stata costretta ad assentarsi dall’ufficio perché altrimenti avrebbe dovuto “abbandonare” il figlio per strada».
Dalla scuola e dall’Ufficio scolastico cosa vi dicono?
«Nulla. Abbiamo inviato mail su mail a entrambi e non abbiamo ricevuto alcuna risposta o comunicazione».
Avete intenzione di inscenare altre proteste?
«Certo. Ma per ora meglio non anticipare nulla. Sfrutteremo l’effetto sorpresa».
❞ Abbiamo inviato mail su mail all’Ufficio scolastico e gli istituti ma senza risposta Faremo nuove proteste