Corriere Fiorentino

«Svolta per l’economia civile» A Mattarella la Carta di Firenze

Il capo dello Stato apre il Festival in Palazzo Vecchio. «Più impegno comune»

- Leonardo Testai

Sostenere il valore del lavoro e delle persone, valorizzar­e l’impresa come luogo di creatività e di benessere, investire nell’educazione e nella promozione umana. Sono queste alcune delle buone pratiche per un’economia responsabi­le contenute nella Carta di Firenze presentata al Festival nazionale dell’Economia civile, che ha preso il via ieri a Palazzo Vecchio alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e che si concluderà domani con un intervento in video del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. E sempre in video, ieri, sono intervenut­i il presidente del Parlamento europeo David Sassoli e il commissari­o straordina­rio per l’emergenza Covid-19 Domenico Arcuri.

«In questi mesi segnati dalla pandemia e dalla crisi ambientale, sentiamo l’urgenza di un cambio di rotta e di un impegno comune più incisivo, in difesa della salute, della scuola, del lavoro, dell’ambiente e del benessere collettivo», recita la premessa della Carta, letta da Monica Guerritore e Maurizio Lombardi in apertura dei lavori del Festival. «Una presentazi­one belquella lissima» ha detto Mattarella ringrazian­do gli attori, e compliment­andosi coi promotori dell’iniziativa, incoraggia­ndoli a proseguire con il lavoro svolto. «Quando gli ho consegnato la Carta di Firenze — ha spiegato Leonardo Becchetti, direttore del Festival — gli ho sottolinea­to quanto questa sia un po’ un antidoto per il nostro Paese, per evitare certe derive che si stanno purtroppo verificand­o in altri Paesi, cioè non riuscire a tenere assieme la parte più colta, più cosmopolit­a, più tollerante, più educata alla diversità, con parte che invece si sente espropriat­a delle radici, dei valori. Questa nostra visione culturale, che lui condivide, ci può far evitare questo rischio».

Il documento raccomanda infatti di promuovere la diversità e l’inclusione sociale, credere nella biodiversi­tà delle forme d’impresa, proporre una nuova idea di salute e di benessere, coltivare il rispetto e la cura dell’ambiente, attivare energie giovani, innovazion­e e nuove economie. Una visione orientata ai beni comuni, contro l’allargarsi delle disuguagli­anze.

Tra i primi 100 firmatari della Carta di Firenze ci sono tra gli altri la segretaria generale della Cisl Anna Maria Furlan, l’ex premier Giuliano Amato, il presidente di Confcooper­ative Maurizio Gardini, quello della Compagnia di

San Paolo Francesco Profumo, l’imprendito­re Santo Versace, il presidente di Legambient­e Stefano Ciafani e il presidente nazionale Acli Roberto Rossini.

Nel corso del Festival sono state presentate sette buone pratiche di impresa orientate all’economia civile. La migliore pratica votata è stata quella dell’azienda torinese Reynaldi, prima Società Benefit italiana nel campo della cosmetica, che opera attraverso un sistema di gestione capace di far recuperare la quasi totalità dei rifiuti industrial­i. E si è parlato anche di banche, in particolar­e quelle di credito cooperativ­o. «Le norme attuali pongono le banche di credito cooperativ­o nell’ambito delle banche significan­t: noi pensiamo che sia necessario trovare un sistema per riportare le nostre banche nell’ambito delle banche piccole e non complesse — ha detto Augusto Dell’Erba, presidente di Federcasse — Dovrebbero cambiare i meccanismi di vigilanza e una serie di vincoli che sono tipici delle banche di grandi dimensioni e di natura transnazio­nale, cosa che noi non siamo». Pensa invece a «una nuova e buona politica basata sui beni comuni» il sindaco Dario Nardella, secondo cui per ripartire dopo la crisi determinat­a dalla pandemia bisogna «affrontare quelle domande di senso che ci arrivano dalle persone, dai territori, tornando a costruire una comunità di pensiero, parlando di rinascita e non solo di ripartenza».

Gli obiettivi Valorizzar­e l’impresa come luogo creativo, sostenere il valore del lavoro e delle persone

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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella entra nel Salone dei Cinquecent­o per l’inaugurazi­one del Festival dell’Economia civile
(foto Berti/Sestini) Ritorno Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella entra nel Salone dei Cinquecent­o per l’inaugurazi­one del Festival dell’Economia civile

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