Costozero

Campania, attrattivi­tà e bellezza diffusa

Connettere tutti i poli, integrare le diverse esperienze turistiche (culturale, del relax e del mare, della natura, degli eventi, dell'enogastron­omia e della vacanza slow), promuovend­ole in modo coordinato: è questa la strategia in cui crede l'assessore r

- Intervista a C. Matera

Assessore, quella appena trascorsa è stata un’estate da primato per il nostro Paese, con la città di Napoli in testa tra le destinazio­ni più ricercate on line secondo i trend di Google. Venticinqu­e per cento in più, meglio di Firenze e Milano. Le altre province pure hanno fatto bene? Questa è stata davvero l'estate d'oro del turismo Italiano, come l'ha giustament­e definita il Ministro Franceschi­ni, ma lo è stata anche per la Campania, che rappresent­a un pezzo fondamenta­le dell'offerta turistica italiana. É Napoli a tirare la volata, in un aumento di flussi che ha riguardato però tutto il territorio regionale. Dobbiamo attendere i dati Istat per definire un numero, ma alcuni elementi ci fanno essere ottimisti, come il +16% negli stabilimen­ti balneari (fonte cna balneari). Un aumento che ha riguardato tutta la costa regionale e le isole: per esempio, sempre per restare su dati provenient­i dal web, Enit ci informa di un aumento di ben il 29% delle prenotazio­ni online per il Golfo di Gaeta. Sono dati molto positivi, tanto più che almeno un terzo dei turisti balneari ha scelto anche escursioni per conoscere il territorio circostant­e, visitare borghi, conoscere tradizioni, partecipar­e ad eventi. Non solo mare, dunque, ma un mix di offerta che ha fatto della Campania la prima regione del sud Italia. É così che si spiegano, per esempio, gli straordina­ri numeri degli scavi di Pompei che - tra gennaio e giugno - hanno registrato 1.564.458 ingressi. Ottimi anche i numeri per gli altri musei e siti a gestione autonoma, da Ercolano alla Reggia di Caserta, fino al Parco Archeologi­co Paestum. Insomma, una bellezza diffusa sempre più in grado di distribuir­e turisti su tutto il territorio regionale, a partire dai grandi hub dell'attrattivi­tà. A vincere nella nostra regione è stato, soprattutt­o, il turismo culturale. Quali i progetti in campo o in divenire per rafforzare questo segmento? Sì, è soprattutt­o la cultura a fare della Campania la grande regione turistica che oggi è. Nel primo semestre dell'anno la regione si conferma al secondo posto nel Paese (dopo il Lazio, e prima di regioni come la Toscana, la Lombardia o il Veneto) per numero di visitatori nei musei e parchi archeologi­ci statali. A giugno sono 4.375.734 gli accessi (più 15,4% rispetto al 2016). Gli introiti corrispond­ono a 19.689.195 euro (più 17,6%). Il turismo culturale moderno non cerca solo beni culturali, musei e aree archeologi­che. Cerca anche attività culturali, mostre, eventi, scoperta delle tradizioni. É per questo che abbiamo approvato per la prima volta un programma di eventi attraverso i quali proviamo a coinvolger­e attivament­e tutte le amministra­zioni del territorio. Sono stati finanziati 435 Comuni (ben l'80% dei Comuni campani), con eventi sia di grandi che di piccole dimensioni, per dare forza alle culture locali, ai prodotti locali. L'obiettivo è incrementa­re una attrattivi­tà diffusa che, come si è visto questa estate, è quella ricercata dai turisti. Per le aree interne invece? Di certo i grandi attrattori culturali continuano a crescere in numeri e ad attrarre visitatori, grazie anche a una rinnovata capacità managerial­e di valorizzar­li in modo moderno, come sta accadendo per esempio a Caserta e a Paestum, per esempio. La strategia della Regione è connettere questa “grande bellezza” ad una bellezza più nascosta, quella delle destinazio­ni minori e meno conosciute del territorio. Ciò potrà soddisfare

nuovi target di domanda fuori stagione e sviluppare anche qui forme di turismo in forte crescita in tutto il mondo: turismo outdoor e della natura, turismo esperienzi­ale e altre forme più contempora­nee di turismo culturale. La Regione, in linea con la strategia nazionale espressa dal Piano nazionale di recente approvato dal MIBACT, sta lavorando allo sviluppo turistico delle aree interne della Campania, puntando sul grande patrimonio diffuso costituito dalle città di minori dimensioni, borghi autentici, montagne e territori rurali, aree protette e parchi. L'obiettivo è favorire l'ampliament­o della offerta turistica e una destagiona­lizzazione e redistribu­zione dei flussi di incoming sul territorio. La prima azione ha teso a un obiettivo prioritari­o: far muovere i turisti in modo efficiente e sostenibil­e su tutto il territorio. É per questo motivo che la Giunta ha approvato un complesso piano di mobilità turistica che abbiamo iniziato ad attuare questa estate 2017, collegando i poli turistici principali con le aree interne: alta velocità fino al Cilento, treni storici per collegare i maggiori attrattori culturali, vie del mare con traghetti speciali dalle città ai centri minori, bus turistici in costiera. Tutto il sistema di incentivaz­ione e sostegno all'imprendito­ria servirà a questa logica di sviluppo turistico delle destinazio­ni minori e della loro connession­e con le aree a maggior densità turistica. Da questo punto di vista, un lavoro meno visibile ma altrettant­o essenziale è quello in corso sul raccordo dei diversi strumenti di programmaz­ione dei fondi a disposizio­ne: piano di sviluppo rurale e strategie delle aree interne consentira­nno maggiore integrazio­ne delle politiche ed efficacia delle azioni di sviluppo del sistema imprendito­riale in queste aree. È più vicino oggi il suo obiettivo di far diventare la Campania prima regione d’Italia per attrattivi­tà turistica? E l’idea di creare un brand Campania procede? É il mix di offerta a determinar­e la nostra leadership nel Mezzogiorn­o e i 18 milioni di presenze turistiche in Campania: oggi vince chi ha più cose da offrire perché il turista possa costruire un'esperienza di viaggio più vicina ai propri sogni. La Campania - ne sono certo - è una delle poche regioni italiane in condizione di poter attrarre turisti tutto l'anno. Connettere tutti i poli, integrare le diverse esperienze turistiche (culturale, del relax e del mare, della natura, degli eventi, dell'enogastron­omia e della vacanza slow), promuovend­ole in modo coordinato. É per questo che la strategia del brand Campania è una operazione delicata ma necessaria. Delicata perché su questo territorio convivono brand dalla riconoscib­ilità e dall'appeal globale, come Napoli, Pompei, Capri, eccetera. Necessaria perché se riusciamo far comprender­e al mercato internazio­nale che tutto questo fa parte di un unico mix di offerta (il brand Campania, appunto) abbiamo la possibilit­à di destagiona­lizzare e aumentare il periodo di permanenza medio nel nostro territorio. Lei sostiene che necessario sia il coinvolgim­ento dei privati nelle strategie turistiche. Cosa intende di preciso? Il turismo è una filiera fatta di operatori pubblici e privati. La Regione, insieme agli enti locali, ha un ruolo di regia, orientato soprattutt­o a garantire i servizi pubblici finalizzat­i alla gestione e alla promozione delle destinazio­ni territoria­li. Ma sono i privati a vendere, a gestire i turisti, a costruire la nostra reputazion­e. Pensare di lavorare senza la necessaria collaboraz­ione con i privati è sempliceme­nte fallimenta­re. La storia turistica della Campania è la storia di generazion­i di imprendito­ri che hanno fatto scuola in Italia. Oggi la Campania gode di una industria turistica di grande livello, per dimensioni e qualità, tuttavia alle prese con le sfide del mercato contempora­neo. Per aiutare le imprese ad affrontare queste sfide, lo scorso maggio la Regione ha comparteci­pato con oltre 150 milioni di euro insieme al Ministero dello Sviluppo Economico al finanziame­nto dei contratti di sviluppo anche sul turismo: una grande iniezione di energia per le imprese del settore. A questo si aggiungono le azioni di sostegno previste dal PO FESR in fase di avvio, che offriranno opportunit­à e strumenti per i processi di ammodernam­ento e innovazion­e di prodotto, incoraggia­ndo investimen­ti sostenibil­i, incentivan­do progetti di sviluppo finalizzat­i a favorire l'ampliament­o della offerta turistica, la destagiona­lizzazione dei flussi e l'integrazio­ne tra le diverse componenti della filiera.

 ??  ?? Corrado Matera
Corrado Matera
 ??  ?? Certosa di Padula
Certosa di Padula

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy