RITORNO A MONTECRISTO, SALVATA DAGLI ALIENI
SOLO MILLE PERSONE ALL'ANNO POSSONO VISITARE L'ISOLA TOSCANA: UNO SCRIGNO DI BIODIVERSITà RIMASTO INTATTO NON PER MERITO DELL'UOMO, MA...
L'isola di Montecristo è stata salvata dagli alieni, animali e vegetali. Una buona notizia, che oltre a riportare integro un angolo prezioso e carico di suggestione della nostra Penisola, restituisce un mondo da esplorare, sia pure con giusti limiti per salvaguardarne il valore. Ogni anno mille visitatori possono sbarcare in questo scrigno di biodiversità e camminare sui sentieri accompagnati dalle guide del Corpo Forestale, a cui bisogna chiedere il permesso per essere ammessi. Senza esclusioni, ma solo con la voglia di scoprire un luogo straordinario dichiarato Riserva naturale e Riserva biogenetica dal Consiglio d'Europa. Situata a sud dell'Isola d'Elba, Montecristo è la più selvaggia e inospitale isola dell'arcipelago toscano, unica sotto il proflo geologico, naturalistico e faunistico. Spazzata dai venti, con il cielo solcato da aquile e gabbiani e il panorama spesso immerso nella nebbia, i greci la battezzarono Ocrasia, impressionati dal colore delle rocce granitiche tempestate di quarzi e cristalli di feldspato. E il mare intorno ha fondali tappezzati di posidonia e coralli tra i quali nuotano i pesci luna. Ma il ratto nero aggrediva i pulcini della berta minore, un uccello marino a rischio estinzione che aveva eletto Montecristo come luogo ideale per nidifcare. Ora la minaccia è stata annientata, il ratto nero è scomparso e ben cinquecento copie della berta minore vivono e prosperano tranquillamente. Ciò grazie al progetto Life Montecristo, fnanziato dall'Unione Europea, dalla regione Toscana e dalla Provincia di Livorno, e concluso alla fne di giugno dopo quattro anni di lavoro, estirpando questo e altri aggressori vegetali. Infatti è stata bloccata anche la diffusione dell'Ailanto ( Ailanthsaltissima), una pianta tremendamente invasiva introdotta nell'Ottocento e che nel giro di trent'anni avrebbe occupato gran parte del territorio squilibrando l'ecosistema. Oltre ai mille permessi per l'ingresso nell'isola, da richiedere al Corpo Forestale di Follonica (tel. 0566.40.019, email: utb. follonica@corpoforestale.it), è possibile anche arrivare nelle zone di approdo con dei natanti, ma rimanendo nel luogo.