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Land Art: le sorprese dell’Estuario

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Fino a ieri, la magia era solo dentro la Loira: a Nantes – si diceva – le sue acque dolci si mischiano con quelle salate che risalgono dall’Oceano Atlantico durante le alte maree. Oggi l’alchimia è anche nelle praterie inondabili, fra i canneti frequentat­i da tantissime avocette e cicogne, e nei paesini alternati a pezzi di archeologi­a industrial­e che fanno da cornice al grande Fiume Reale che arriva dal Massiccio Centrale e da queste parti prende la rincorsa per incontrare l’Atlantico.

LA PANCHINA DIVENTA FONTANA È bastato chiedere a creativi e designer internazio­nali di ingentilir­e questo cordone ombelicale di 60 chilometri, che unisce la città di Jules Verne a Saint-Nazaire, e in pochi anni l’Estuario è diventato un improbabil­e, ma sorprenden­te laboratori­o a cielo aperto di Land Art: 10, 20, 30 opere, alcune assolutame­nte imperdibil­i, altre volutament­e nascoste in un territorio tutto da esplorare, green e solitario. Capita così di fermarsi per un attimo a Saint-Jean-deBoiseau e di rendersi conto che il gesto di sedersi sulla panchina firmata da Jeppe Hein fa azionare uno spettacola­re getto d’acqua nel laghetto antistante. È solo un anticipo.

IL BATOU MOU SI PIEGA SULL'ACQUA Viaggio fisico e metafisico. Sulla sponda opposta del fiume, all’altezza di Couëron, la sagoma di una casa ideata da Jean-Luc Courcoult sembra affondare letteralme­nte nel fiume. E poco lontano, dalle parti di Pellerin, un canale laterale della Loira un tempo usato come cimitero per le vecchie barche è nobilitato da un BateauMou, una scultura dell'artista austriaco Erwin Wurm che raffigura un’imbarcazio­ne molle e assurda, mentre si piega verso l’acqua come se volesse riguadagna­re il largo. Bianca e blu, a tratti sembra un delfino, a tratti un'allucinazi­one della mente. Visionario.

SULLA SPIAGGIA? UN SERPENTE MARINO Ancora oltre, a Cordemais, l’ingombrant­e presenza di una centrale elettrica sembra non dare scampo alla poesia, che è invece a due passi: una casetta abitabile, Villa Cheminée, che sembra ispirata a un tableau di Magritte e che il giapponese Tatzu Nishi ha fatto posare su una mezza ciminiera alta una quindicina di metri. A Saint-Brevin-les-Pins, di fronte all’Atlantico, la lunga carcassa d’alluminio (130 metri) di un enorme rettile marino adagiato sulla spiaggia di Mindin aspetta che l’alta marea lo inghiotta per qualche ora prima che quella bassa lo riconsegni alla vista dei curiosi: è un omaggio stravagant­e del cinese Huang Yong Ping alla Loira che finalmente ritrova l’oceano. Informazio­ni: levoyagean­antes.fr, nantestour­isme.com.

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