Beppe Calgaro
Le ho cercate per anni sulle bancarelle, alcune le ho possedute. Ricordo le introvabili Lomo, le Kiev così squadrate, le Zenith che qualche amico usava. Rivedere a Lipsia, al museo della Stasi, tutte quelle fotocamere in una grande vetrina dedicata al kit della spia perfetta, mi ha fatto pensare alla fine di un’epoca, al tramonto della fotografia come documento, dove il fotografo era una specie di poliziotto della realtà.