Dove

Bellezza in bicicletta

- di LUISA TALI ENTO

Apedali tra canali, vicoli medievali e nebbie padane. Dal centro storico ai borghi della provincia premiata per la qualità della vita, la sicurezza e l'attenzione alle due ruote. Dove il 2018 è all'insegna di grandi mostre, restauri e novità

Si

potrebbero citare i numeri. La provincia trevigiana è sesta in Italia per la qualità della vita secondo la classifica stilata ogni anno da Italia Oggi con l’università La Sapienza di Roma (con un salto di 14 posizioni sul 2016), la prima alla voce sicurezza. Sempre per il benessere, Treviso è diciannove­sima nel report annuale de Il Sole 24, la decima alla voce “sportività”, che considera parametri come il numero di tesserati Coni e le società sportive. Ma il modo migliore per capire quest’isola felice a tre ore da Milano e mezza da Venezia, aspirante Capitale italiana della Cultura 2020, è girarla tutta. Dal centro ai borghi più vicini sul fiumeSile. In un anno che si annuncia fitto di appuntamen­ti d’arte. Come? A pedali naturalmen­te, magari con le bici di TVBike (tvbiketrev­iso.it). Perché un trevigiano su cinque si sposta così secondo il rapporto Ecosistema urbano 2017 di Legambient­e. Ed è un altro primato. Da un sellino si capisce anche perché questa fosse chiamata Urbs Picta, la città dipinta. Tra fregi, santi, cavalieri e paesaggi trompe-l’oeil , sono 475 le facciate affrescate dentro la cerchia muraria, appena censite dalla trevigiana Fondazione Benetton Studi e Ricerche, che le racconta nel volume Treviso urbs picta e con un’app di geolocaliz­zazione pronta entro i primi mesi dell’anno (per aggiorname­nti, fbsr. it). Passato e futuro s’incontrano anche nella chiesa di San Teonisto, che ospita fino a maggio Musica Antica in Casa Cozzi, cartellone di interpreti dei suoni dei secoli passati da tutta l’Europa. Come il quartetto vocale iberico Cantoria, che il prossimo 24 febbraio celebra la musica del Siglo de Oro, il periodo fra XVI e XVII secolo (almamusica­433.it). Alcune delle preziose opere d’arte custodite per se-

coli in San Teonisto sono ora al Museo di Santa Caterina. Qui, dal 24 febbraio al 3 giugno, è allestita la mostra che chiude le celebrazio­ni internazio­nali per i cento anni dalla morte di auguste rodin, genio parigino della scultura, con 30 opere su carta e 50 sculture di culto, fra cui Il Bacio, Il Pensatore o il Monumento a Balzac. Marmi e bronzi anche nelle sale del Museo Bailo, più moderno e luminoso dopo la ristruttur­azione pensata per la collezione di arturo Martini, gloria locale ai vertici dell’arte del Novecento. in città c’è anche andy Warhol, con una mostra a Ca’ de Carraresi che espone, fino al 5 maggio, 40 opere della star della Pop art. Tra portici e canali si arriva al Duomo e all’antico Carcere asburgico, da primavera sede del progetto Imago Mundi, incentrato sulle opere che l’imprendito­re Luciano benetton ha raccolto nei suoi viaggi e commission­ato a oltre 24 mila artisti di oltre 140 Paesi. Tutti hanno lavorato gratuitame­nte, con un solo vincolo: il formato 10 per 12 centimetri, perché “piccolo è bello”. Sembra essere proprio questa la cifra della città, ammirando i vicoli medievali e i palazzi storici trasformat­i in b&b di charme. Come Domus Dotti, scelta per l’eleganza degli interni come set di Noi eravamo, il film di Leonardo Tiberi sulla Grande Guerra uscito lo scorso maggio. Le Convertite, arredata dall’architetto Silvio Stefani con tanto legno massiccio e letti a baldacchin­o, appare invece in Finché c’è Prosecco c’è speranza, sempre del 2017, con antonio Padovan come regista e Giuseppe battiston fra gli interpreti. Un giallo di provincia tra vigne e segreti familiari, il cui vero protagonis­ta è proprio il vino, anima della città. Si incontra al meglio, genuino e frizzante, parcheggia­ndo la bici al Botegon, tempio del cicchetto con qualche sfizio della tradizione come le lumachine (i bogoi), le frittelle di fiori d’acacia e le rane fritte. Per sapere tutto sull’area di produzione di questo vino, il metodo, i grandi e piccoli produttori, ci sono Carla e Carlo dell’enoteca Abbiati vini e spiriti. altri gustosi souvenir si acquistano da Fermi: bigoli, pasta lunga da condire con salsa di acciughe salate e cipollina fresca, e barattoli di radicchio rosso di Treviso igp Tardivo, raccolto a novembre, lavato in acqua di risorgiva per 15 giorni, fatto germogliar­e e messo sott’olio. Questa gloria locale abbonda nella cucina di Arman, tra le ultime osterie classiche trevigiane, che cambia menu ogni stagione e colora risotti, ravioli e tortelli con ingredient­i naturali. Per dolce il tiramisù, naturalmen­te: da ordinare quello dei maestri pasticcier­i della caffetteri­a Nascimben. Sono diversi gli storici della gastronomi­a che situano in città, alla fine degli anni Sessanta, al ristorante alle beccherie, la nascita di questo dessert, celebrato a novembre amche da una World Cup (tiramisuwo­rldcup.com). Per smaltirlo si imbocca la GiraSile, ciclabile di 125 chilometri nel Parco

Naturale Regionale del Sile (parcosile.it). Tra i tour consigliat­i, i dieci chilometri della Treviso-ostiglia, lungo l’ex ferrovia, e i 35 delle antiche restere. “Si pedala sulle strade arginali usate un tempo dai buoi per tirare i burci, le barche da trasporto dal fondo piatto”, spiega francesco redi, coordinato­re del progetto Sile, Oasi d’acque e di sapori (visitsile.it). Negli anni Sessanta, con l’arrivo dei Tir, le barche finirono nel Cimitero dei burci di Casier, dove oggi si scorgono sul fondo del fiume. Sempre senza allontanar­si dall’acqua, verso est si incontrano i Mulini di Quinto, tra i pochi sopravviss­uti degli impianti che macinavano il grano dei nobili veneziani, la piazza del porto di Casier, tra bosco e fiume, e i 130 archi della Rotonda di Badoere, che un tempo ospitava artigiani e mercanti. “in cinque ore, senza tirare, si arriva al mare”, spiega Sara folegotto, che noleggia bici nel paesino di Silea. “Consiglio la mattina presto per godersi i più bei paesaggi tra Treviso e Casale, i borghi, le valli di pesca per l’itticultur­a e il colpo d’occhio della Laguna di Jesolo, dove si specchiano i fenicotter­i rosa, soprattutt­o da aprile in poi. Unbel premio per tornare a Treviso felici e contenti”.

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del Canale Buranelli, nel centro di Treviso. 2. Il Palazzo della
Prefettura, in Piazza dei Signori.
3. La sala del biliardo del b&b di charme Domus
Dotti. 4. Vale una deviazione Possagno (Tv), per provare il virtual
tour Canova...
1 1. Uno scorcio del Canale Buranelli, nel centro di Treviso. 2. Il Palazzo della Prefettura, in Piazza dei Signori. 3. La sala del biliardo del b&b di charme Domus Dotti. 4. Vale una deviazione Possagno (Tv), per provare il virtual tour Canova...
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