La caduta
Dire “che bei capelli” non va più di moda.
Il primo consiglio è stare alla larga dalle cattive abitudini: fumo, dieta disordinata e stress sono tutti fattori che possono peggiorare il problema. Poi è fondamentale nutrirsi bene. «A tavola, la frutta secca non dovrebbe mai mancare: basta mangiare cinque noci prima dei pasti, tutti i giorni, per migliorare l’apporto di acidi grassi, fibre, proteine e sali minerali. Il tè verde è un alleato: favorisce lo smaltimento delle tossine e agisce come antiage naturale».
è determinante l’utilizzo di prodotti specifici anti-caduta. «Un tempo agivano sulla prevenzione o sulla cura vera e propria. Oggi combinano le due azioni», commenta l’esperto. «Ricchi in peptidi, sali minerali, attivi vegetali e agenti vasodilatatori, apportano nutrimento ai bulbi perché possano generare nuovi fusti, più sani. Contemporaneamente, inibiscono l’azione enzimatica della 5-alfa-reduttasi, in grado di legarsi all’ormone diidrotestosterone, che innesca l’assottigliamento dei fusti, rallenta il microcircolo e riduce la fase di vita del capello».
Meglio definirli folli accessori o oggetti d’arte, come quelli, sempre più originali, apparsi alle ultime sfilate. Che di naturale mostrano ben poco. Chiome implementate da posticci in nuance bluette, esaltate da tinte in strisce multicolor, cotonatissime con bande aerostatiche. Ornate da piume delicate e svolazzanti tipo struzzo appena nato. E se persino una francese chic come Marion Cotillard indossa multitrecce ossigenate con ricrescita, come il più classico dei carré, cosa possono fare i poveri creativi se non alzare a dismisura l’asticella dell’originalità? Tanto queste sono passerelle. Nella vita vera, volendo, basta ispirarsi a Marion.