GQ (Italy)

Il bello di gestire l’ingranaggi­o

L’attor giovane è cresciuto e si affaccia alla regia, con una storia familiare ad alta tensione

- Testo di CRISTIANA ALLIEVI

«Ho sempre saputo che, se un giorno avessi fatto un film, avrei messo al centro una famiglia. Sono cresciuto in un ambiente pieno d’amore ma anche di conflitti, e questa è una dualità che non si può evitare. Ho passato un anno a sognare a occhi aperti, finché non ho “visto” l’ultima scena di quello che sarebbe stato il mio lavoro. Ecco, quell’immagine mi ha dato il coraggio di percorrere tutto il viaggio». Il “viaggio” si intitola Wildlife, il 19 ottobre nei cinema americani: lo ha presentato in anteprima mondiale all’ultimo Festival di Cannes, e ha fatto centro. I cinefili si ricordano di Paul Dano per le sue interpreta­zioni in Little Miss Sunshine, gli altri per Il petroliere, Youth - La giovinezza o la genialità di Okja. Ma adesso la memoria va resettata, perché questo newyorkese che si è fatto le ossa sul palcosceni­co − e che è anche produttore e sceneggiat­ore, oltre che cantante e chitarrist­a della sua band, i Mook − ha intenzione di fare sul serio anche con la regia. Il film che ha scritto (a quattro mani con la sua partner, Zoe Kazan), e che si ispira all’omonimo romanzo di Richard Ford, racconta la storia di Joe (Ed Oxenbould) un bambino che vede i genitori cambiare e il loro matrimonio naufragare. Per l’occasione Dano, che ha una certa predilezio­ne per il basso profilo, non ha temuto di dirigere, nei panni della madre e del padre, due assi come Carey Mulligan e Jake Gyllenhaal.

In Wildlife si intuisce che il suo sguardo coincide con quello di Joe, un ragazzino di 14 anni. Joe è il testimone, lo sguardo del film. Ho lavorato a un ritratto di famiglia, ma è vero che provo empatia per quel momento della vita in cui tutto cambia e ti trema la terra sotto i piedi.

Come descrivere­bbe quella fase? Un momento di crescita in cui scopri che i tuoi genitori sono persone che avevano una vita prima che arrivassi tu, e hanno fatto cose che non conosci. Scoprire gli individui che stanno dietro il ruolo è un aspetto che mi affascina molto.

Il padre abbandona moglie e figlio per seguire i propri sogni, poi torna a casa come niente fosse...

C’è qualcosa del mito americano degli Anni 50 che mi tocca da vicino, quelle case che sembrano perfette ma poi ci entri e scopri che non lo sono. Il padre del film è un uomo reale, presente a quello che c’è davvero e non a quello che vorremmo che ci fosse. Sono temi importanti, su cui essere onesti anche a livello artistico. È stato terapeutic­o girare questa storia? Non so se metterla proprio così, ma di sicuro fare un film è una cosa grande, che ti cambia la vita.

Cosa le ha insegnato la regia? A fidarmi dell’intero processo, di come si muove il tutto. Avrei voluto accadesse molto prima. In un certo senso, non vedo l’ora di misurarmi di nuovo sul set.

 ??  ?? Wildlife, il film diretto dall’attore americano Paul Dano (sopra), 34 anni, esce a ottobre negli USA. Il neoregista ha scritto anche la sceneggiat­ura con la moglie e collega Zoe Kazan (nipote del celebre regista Elia)
Wildlife, il film diretto dall’attore americano Paul Dano (sopra), 34 anni, esce a ottobre negli USA. Il neoregista ha scritto anche la sceneggiat­ura con la moglie e collega Zoe Kazan (nipote del celebre regista Elia)

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