Quando il mito disse: «Diventerò leggenda»
Quali sono i fattori che trasformano una rockstar in un’icona indistruttibile dell’immaginario collettivo postmoderno? Talento, originalità, carisma, eccessi nella vita privata. Farrokh Bulsara, meglio noto come Freddie Mercury, l’istrionico leader dei britannici Queen, li possedeva tutti: dalla favolosa estensione vocale, in grado di raggiungere tonalità da altri mai toccate, all’esuberante presenza scenica sul palco. I salti da felino, il petto all’infuori, la gestualità della mano, la canotta bianca aderente, il bracciale borchiato. Ed è impressionante la somiglianza di Rami Malek che ne vestirà i panni in Bohemian Rhapsody di Bryan Singer, in uscita il prossimo 29 novembre.
“Panni” che l’attore americano, già protagonista della serie Mr. Robot, ha dovuto rispolverare oltre che vocalmente anche in fatto di stile, perché Freddie Mercury rappresenta un riferimento assoluto della cultura glam rock a 360°. Dalla tuta con le “ali” plissettate commissionata alla stilista Zandra Rhodes nel 1974 alla provocazione delle tutine con motivi geometrici, proprio quando il glam declinava (e persino David Bowie – dopo il personaggio di Ziggy Stardust – decideva di adottare uno stile più sobrio). Sul finire degli stessi anni, si tagliava i capelli e saliva sul palco a torso nudo con pantaloni di pelle attillati. Negli ’80 si faceva crescere i baffi e indossava una canottiera bianca. E nell’86, durante il Magic Tour, saliva sul palco dello stadio di Wembley con la maglietta scollata, la giacca gialla, i pantaloni aderenti bianchi con due strisce rosse e una dorata, e un paio di sneakers bianche. E se il nome è una dichiarazione di intenti, non poteva che vestirsi da re con pelliccia e corona sulle note di God save the Queen.
Il 24 novembre del 1991 moriva a causa di una broncopolmonite, aggravata dall’aids. Ma Freddie Mercury se ne andava con tutti i requisiti di una vera rockstar, se non di più. Lo annunciò lui stesso i primi giorni della formazione dei Queen: «Non diventerò una star, diventerò una leggenda».
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