Viva la Francia e la sua legge “anti-fischio” contro le molestie
L’hanno chiamata la proposta di legge “anti-fischio”. Perché assegnerebbe una multa, fino a 350 euro, persino a chi per strada fa gesti, apprezzamenti, o commenti sessuali pesanti verso un passante ( donna ma anche uomo). Succede in Francia, non da noi, ma ovviamente in Italia si sono scatenate le solite ironie contro l’eccesso di correttezza politica, quella che impedirebbe al muratore di manifestare l’innocuo piacere di veder passare una donna attraente. A ben guardare, però l’idea – tra l’altro di cinque parlamentari di schieramenti opposti – non è sbagliata: si tratta di combattere quella zona grigia che esiste tra il complimento e la molestia, perché la cultura della violenza non nasce per caso, ma affonda le sue radici in un maschilismo radicato anche nei piccoli gesti, nel linguaggio, negli atteggiamenti.
INSOMMA, secondo i francesi, serve una pulizia radicale, che fin dalle piccole cose porti a pensare al corpo dell’altro come a qualcosa di sacro e intoccabile. E i femminicidi si combattono combattendo gli stupri come pure i commenti osceni. Ma poi magari l’Italia copiasse la Francia: perché la proposta di multare chi allude alla sessualità dell’altro in maniera intimidatoria e offensiva sta dentro un maxi-pacchetto contro le violenze sessiste e sessuali che prevede, tra le altre cose, un osservatorio anti molestie in ogni scuole. Roba che da noi suona come fantascienza, come suona fantascienza, tanto per dire, la recente proposta degli attori francesi per avere quote rosa nel cinema. Poi si sa, le donne francesi lavorano molto più di noi, fanno molti più figli, si separano di più perché possono permetterselo e sono, lo dicono i dati, molto più felici. E di sicuro lo saranno ancora di più sentendosi più protette contro avances sessuali di ogni tipo. Con buona pace dell’operaio in strada, forse presto costretto solo a guardare senza commentare.