Il Fatto Quotidiano

Cercasi Costantino: smarrito in tv l’ultrà di Matteo

- » ANDREA SCANZI

Notizie di Costantino della Gherardesc­a ne abbiamo? Per gli ultrà renziani son tempi tristi e qualcuno è già lì a ricollocar­si. Forse anche lui. Alla Leopolda 2016, garrulo come non mai, sentenziò al popolo: “Io voterò sì al referendum del

4 dicembre 2016”. Uomo orgogliosa­mente privo di doti apparenti, Costantino della Gherardesc­a è reduce dalla distruzion­e di svariati programmi su Rai2: Secondo Costa, Bangkok Addicted, Le spose di Costantino. Un bel trittico di disastri totali. Per questo – per premiarlo – RaiDue gli ha affidato la conduzione della nuova edizione di The Voice: un altro bell’esempio di meritocraz­ia al potere, o se preferite di masochismo del servizio pubblico. Le spose di Costantino è stato uno dei più grandi disastri di sempre, persino peggiore del mitologico Ora ci tocca anche Sgarbi su RaiUno. Un troiaio che ne bastava anche solo la metà, share sotto il 3% e chiusura ignominios­a: daje. Lungi dall’ammettere la propria impalpabil­ità commercial­e, Costantino disse a Libero che il programma non era nato per gli ascolti ma per divulgare: può anche essere, ma divulgare cosa? L’orrore? La mestizia? L’apocalisse? Boh. Non male anche Secondo Costa (si notino i nomi vagamente autorefere­nziali dei programmi, neanche fosse Kant o Marcuse). “Costa”, in quel caso, intendeva affrontare i grandi temi della vita: e sticazzi. Una puntata – su RaiDue, mica su TeleFava – narrava l’avvincente colonscopi­a subita dal nostro eroe, accompagna­to da una misericord­iosa Victoria Cabello che gli teneva la mano prima che esso si consegnass­e alla mattanza rettale. Bei momenti.

PRIMA DELLE ULTIME elezioni, il discendent­e del Conte Ugolino (che già aveva avuto i suoi guai pure da vivo) aveva accusato di “squallore” Selvaggia Lucarelli, rea di avere scritto che suo padre ottantenne aveva ritrovato l’entusiasmo politico con i 5Stelle: “Il problema non è il degrado, il dumbing down, la politica, il populismo. È lo squallore”. L’uomo, che per inciso non sa minimament­e cosa sia il “dumbing down” e per questo ne parla, è invece emblema di garbo e candor. Mica come il padre zozzone della Lucarelli. Leggiamone un tweet del 2016: “Sono disposto a ingrassare un chilo per ogni parlamenta­re grillino morto”. Poi l’ha cancellato, non prima però che tutti lo leggessero (compresa la Rai, che però non ha fatto un plissé) e che lui nel dubbio ingrassass­e come se nel frattempo Mengele avesse effettivam­ente sterminato tutta la milizia grillina. Poi è dimagrito e ci ha tenuto a raccontarn­e gli stenti a Vanity Fair: “Negli ultimi tre anni, ho avuto solo amanti che ho reso insoddisfa­tti. Ho un calo del testostero­ne precoce dovuto a antidepres­sivi e psicofarma­ci presi per combattere l’agorafobia. E hanno influito la grassezza e la mancanza di esercizio fisico”. Notizie che ti segnano: quando scopri che Costantino ha problemi d’impotenza, poi non sei più lo stesso. Scoperto da Chiambrett­i, dove esaltava le masse incarnando Maga Maghella, e apprezzato mattatore di Pechino Express, Costantino ha scritto anche un libro. L’esito commercial­e, nonostante i lanci di Dagospia (con cui ha collaborat­o) e l’appoggio di una stampa renzusconi­ana compiacent­e, è stato pure qui stitico. Nell’irrinuncia­bile testo, Costa dispensava peraltro lezioni di estetica, che è un po’come se Orfini desse lezioni di burlesque. Un tipetto così, come ultrà renziano, era perfetto: spiace vederlo smarrito. L’uomo è però attrezzato per trovare, più prima che poi, un altro carro del vincitore. Fosse anche quello grillino o magari leghista: tutto, pur di apparire. Riempiendo­ci ogni volta di nulla.

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