Il Fatto Quotidiano

RAID, CHE FAREBBE UN GOVERNO DI 5 STELLE E LEGA?

- » ANTONIO PADELLARO

“Su ciò che non è previsto nel famoso contratto come ci si comporta?”, chiedeva Ernesto Galli della Loggia.

USA, GB e Francia attaccano la Siria. Salvini: “Pazzesco”. Berlusconi: “A volte è meglio tacere”...

“SU CIÒ CHE NON È PREVISTOne­l famoso contratto come ci si comporta?”, chiedeva giovedì sera, a “Piazza Pulita”, Ernesto Galli della Loggia, alla vigilia dei bombardame­nti sulla Siria e a proposito dell’uso da parte dei jet Usa delle basi italiane (Sigonella, Aviano). Poi, come sappiamo, i missili hanno colpito i depositi chimici di Assad, e il governo Gentiloni si è fatto i suoi affari ordinari stando prudenteme­nte alla larga dall’azione bellica. Ma il problema, anzi i problemi sollevati restano senza risposta. Come è noto il “contratto” di cui parla l’editoriali­sta del “Corriere della Sera” è quello proposto dal capo politico M5S, Luigi Di Maio, a Pd e Lega. Se il “questa o quella per me pari sono” allietava le notti del Duca di Mantova nel Rigoletto di Giuseppe Verdi, purtroppo rischia di funzionare meno nei matrimoni di governo. È così evidente che il “questo” (Pd) e il “quello” (Lega) hanno storia, programmi, idee, culture politiche dai tratti così diversi (e conflittua­li) che considerar­li intercambi­abili sembra abbastanza stravagant­e. Prendiamo la politica estera. Che Matteo Salvini ami Vla- dimir Putin non è un mistero: amore spirituale, puro, purissimo, s’intende, scevro da qualsivogl­ia interesse materiale, e va bene. Diciamo invece che i cinquestel­le nutrono per lo zar una certa stima che però, a differenza dell’uomo della ruspa, non prevede esibizioni da agit-prop sulla piazza Rossa. Mettiamo che la crisi siriana fosse esplosa con a Palazzo Chigi un governo Lega-Cinque Stelle. Proviamo a immaginare la scena: Di Maio e Salvini che sfogliano il “contratto” e giunti alla lettera B (come bombardame­nti) scoprono una pagina bianca. Che fare? Corriamo in aiuto di Mosca, si eccita Salvini. No, non si può, risponde Di Maio fresco di adesione alla Nato. In soccorso dei due arriva Silvio Berlusconi che tra il lettone di Putin e l’amico Donald Trump si richiama (grazie a un esorcista) “allo spirito di Pratica di Mare” e suggerisce di starsene fermi e buoni a guardare. Esattament­e come ha già deciso di fare l’ottimo Gentiloni. Questa o quella per me pari sono: potrebbe essere il nuovo inno nazionale.

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