Pellegrini di Napoli, è rischio chiusura
Pericolo contagio nell’ospedale
C’è una finestra che ha un telo di plastica al posto del vetro, ce n’è un’altra rattoppata con del nastro adesivo e c’è una porzione di muro che è saltato via. Questo non è un campo di guerra, ma l’anticamera della terapia intensiva di un ospedale: il Pellegrini di Napoli. Un luogo che dovrebbe isolare il più possibile il reparto dall’ambiente esterno per tutelare lo stato di salute già molto grave dei pazienti ricoverati. E invece sembra un posto scampato alle bombe. La Regione Campania con una delibera del 2012 ha stanziato 1,8 milioni di euro per ammodernare il pronto soccorso e la rianimazione. Dopo sei anni, solo una parte dei locali dell’emergenza sono stati rifatti. Quelli dei codici verdi e gialli devono ancora essere riconsegnati dalla ditta appaltatrice e tutta quanta la terapia intensiva è nelle stesse condizioni di prima. Non sanno dove parcheggiare i pazienti. Ma un posto così una Regione farebbe bene a chiuderlo subito. Perché qui l’igiene non è garantita e il rischio di contagio e di infezioni è molto alto. Dopo l’ennesima sollecitazione, la Asl Napoli 1 ha tempo due mesi per sgomberare il reparto e far partire i lavori.