Il Fatto Quotidiano

Follow Falcone e il metodo della memoria antimafia

- » NANNI DELBECCHI

Maggio 1980. Da poco in forze alla Procura di Palermo, Giovanni Falcone indaga sul costruttor­e Rosario Spatola e capisce che quelle imprese edili fungono da lavatrice del denaro di Cosa Nostra. Nasce così, sul campo, “il metodo Falcone” traducibil­e nel motto Follow the money : non inseguire la droga, ma il denaro riconducib­ile al suo traffico. Only connect: entrare nei consigli di amministra­zione, nelle finanziari­e, permeare la più insospetta­bile e impenetrab­ile delle omertà: il segreto ban- cario. Un’intuizione destinata a spiazzare le mafie, tanto da doversi scontare con la morte. Follow the money è il titolo del documentar­io realizzato da Stefano Pistolini e Massimo Salvucci trasmesso martedì su SkyTg24, che ogni scuola dovrebbe proporre ai suoi studenti. Con parole pacate e afflitte, l’orgoglio malinconic­o del reduce, Giuseppe Ayala rievoca la ricostruzi­one della Piz

za connection, la collaboraz­ione con Rudolph Giuliani, la creazione del pool, la celebrazio­ne del maxi-pro- cesso e la costruzion­e dell’aula bunker “in soli sei mesi, perché quando lo Stato vuole esserci è più forte” (finché volle esserci). La visione di Follow the money ha la forza quieta dei suoi protagonis­ti che è fuorviante considerar­e eroi: “Falcone e Borsellino non erano due eroi. Erano due uomini veri, e da uomini hanno agito come si crede debbano agire gli eroi.” Per questo la loro eredità più preziosa è quella umana. C’è un metodo certo per portare a compimento la loro battaglia: seguirne la memoria.

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