Il Fatto Quotidiano

“Non c’è alcuna differenza con la periferia di Milano”

- VDS

“Da

dirigente scolastica so che l’impegno dei docenti e dei dirigenti per far funzionare le scuole è enorme in tutta Italia. Ci sono scuole di frontiera e di periferia in cui gli studenti non hanno le stesse opportunit­à. Purtroppo il fattore socio-economico delle famiglie incide sia a Nord che a Sud”: Elena Centemero è stata la responsabi­le della scuola per Forza Italia fino alla scorsa legislatur­a, oggi dirige l’stituto Comprensiv­o di Villasanta, Monza-Brianza (due scuole infanzia, due primarie e una media) e l’Istituto Superiore Vanoni. Sono 2500 studenti. Centemero, di cosa hanno bisogno allora le scuole?

In questo anno di lavoro sul campo ho apprezzato il lavoro di maestri e insegnanti. Ho visto avviare doposcuola per i ragazzi più a rischio, organizzar­e attività di studio con ragazzi delle classi più grandi, attivare corsi di italiano per gli stranieri insieme al territorio, coinvolger­e gli studenti in progetti come “la serra a scuola”. Nella mia scuola stiamo creando un fondo per i libri di testo per i più bisognosi. In generale, abbiamo bisogno di più investimen­ti nell’edilizia scolastica e più risorse per contrastar­e la povertà educativa e la dispersion­e scolastica. Serve più tempo pieno per aiutare ragazzi a superare le difficoltà e far sì che stiano a scuola con i loro insegnanti piuttosto che da soli o in giro.

Che intende per povertà educativa?

La mancanza di mezzi per comprare libri, l’abbonament­o dell’autobus, la mensa. È in questo che mi aspetto un impegno concreto. E la povertà educativa c’è anche nelle periferie di Milano. Ci sono studi che evidenzian­o come l’indice di stato socio-economico dei genitori determini il futuro e il successo formativo. È questo che va rotto. Al Nord la discrimina­zione è tra scuole del centro e scuole di periferia Bussetti ha precisato di non essere contro il Sud...

Il ministro conosce la realtà scolastica: sa che non c’è differenza tra i ragazzi e le scuole del Nord e del Sud perché i bisogni formativi, l’im p e gn o delle maestre e degli insegnanti e dei dirigenti è tanto e sono loro che ogni giorno si confrontan­o con le difficoltà. Mi auguro che il governo si occupi anche della povertà educativa e non solo del reddito di cittadinan­za.

Le condizioni sociali ed economiche delle famiglie contano Il gap territoria­le è lo stesso che c’è tra centro e periferia

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Ansa Elena Centemero Ex responsabi­le scuola per FI, oggi guida alcuni istituti (Monza e Brianza)
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