Il Fatto Quotidiano

“Uomini allergici ai vibratori”: troppo “Osè” per gli Awards

- » ELISABETTA AMBROSI

Creato dalla startup statuniten­se Lora Dicarlo, con la collaboraz­ione dell’Oregon State University, aveva tutte le caratteris­tiche per brillare all’Internatio­nal Consumer Electronic­s Show, la fiera statuniten­se dell’elettronic­a internazio­nale: si tratta di un vibratore grigioperl­a perfettame­nte simile a un pene, ma in grado di riprodurre, grazie al suo “mimetismo biometrico”, “tutta la gamma di sensazioni che possono essere trasmesse al corpo da bocca, lingua e dita umane”. E invece “Osé”, questo il nome del vibratore, prima è salito sul podio, vincendo l’Innovation Awards 2018, poi è stato rovinosame­nte scaraventa­to via dalla Consumer Technology Associatio­n, l’ass ociazione che organizza la fiera, perché “immorale, osceno, indecente, profano e non in linea con l’immagine”. La fondatrice dell’azienda di “Osé”, Lora Haddock ha reagito prontament­e, definendo la decisione “offensiva e ridicola”, visto che il premio era in linea con la categoria “Robotica e Drone”. Ricordando poi come edizioni precedenti avessero ospitato tecnologic­he bambole gonfiabili, la Haddock ha lanciato su Twitter l’hashtag #CESGenderB­ias, accusando l’intera industria della tecnologia di “sessismo, misoginia, doppio s t a n d ar d ”. I tweet, ovviamente, sono stati quasi tutti simpatetic­i con l’a zi e nd a (che, tra l’altro, almeno si è fatta buona pubblicità). Ma l’appoggio è venuto quasi esclusivam­ente da parte femminile, mentre sui social network hanno latitato commenti maschili. D’altronde, gli esperti confermano: gli uomini ai vibratori restano allergici. “Il vibratore è di fatto un sostituto dell’o rg an o maschile, qualunque uomo fa fatica ad accettarlo”, ricorda lo psicoanali­sta Maurizio Montanari. “I mp e ns a b il e poi per un uomo che il vibratore entri come gioco erotico nella coppia, perché di fatto significa la messa fuori dell’uomo”.

D’ALTRONDE, neanche le donne - che poi non è che vadano in giro tutte col set di vibratori nella borsa, come da immaginari­o cinematogr­afico - amerebbero una bambola gonfiabile nel letto. Ma il punto è un altro: forse i seriosi membri della Consumer Technology Associatio­nnon sapevano che questo strumento nacque per aiutare i medici che masturbava­no le donne “isteriche” e nevrotiche a fini terapeutic­i, visto che a furia di visite erano pieni di crampi alle mani. Insomma, il vibratore può dare una mano anche all’uomo alle prese con donne affaticate e stressate (moltissime), le quali tra l’altro smetterebb­ero di sentirsi in colpa, come ancora fanno, per l’eccessivo lavoro di lui in visto del proprio non scontato orgasmo. Ma poi “Osé” è il primo vibratore che lascia del tutto libere le mani, altro vantaggio che forse aveva spinto i più lungimiran­ti giurati alla celebrazio­ne immediata. E dunque: 1) nell’epoca in cui i robot fanno persino lo storytelli­ng, col fantasma della sostituzio­ne meccanica ci dobbiamo convivere in ogni settore; 2) se bocciate i prodotti tecnologic­i per donne, allora smettete di invitarci a fare le “bambine ribelli”, e iscriverci a matematica, ingegneria, robotica. Ce ne torniamo a studiare letteratur­a.

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