RENZI GIOCA ALL’ENIGMISTA, LA VERSIONE DI CUPERLO E I SESSISTI (S)MASCHERATI
NON CLASSIFICATO
L’INCOGNITA PAPEETE. “I rapporti con Nicola non sono mai stati così buoni”, ha detto Matteo Renzi in un’intervista a “Repubblica”. Il fatto è che quando parla lui non si sa mai cosa ci sia da aspettarsi. A conti fatti però, le ultime dichiarazioni d’intenti, o auspici che dir si voglia, del fondatore d’italia Viva si sono effettivamente tradotti in realtà, a partire dalla nascita del governo giallorosso. Adesso Renzi propone un patto di maggioranza che blindi il governo fino all’elezione di un Presidente della Repubblica europeista e filo-atlantista, per “evitare che il Quirinale sia la gara di ritorno di chi ha perso al Papeete”: se alle parole seguiranno comportamenti conseguenti, che permettano a Conte quella famosa “serenità” che ad altri fu negata, non c’è dato sapere. C’è da augurarsi che ad agosto non gli venga in mente di andarsi a fare un bagno al Papeete.
PROMOSSI
FUORI DAL GUADO. ”Noi non abbiamo mai avuto dei fondamentali economici così deteriorati, prima di oggi, ma non abbiamo neanche mai avuto così tante risorse a disposizione. Ecco perché il dibattito sull’identità riemerge adesso”: Gianni Cuperlo interpreta così le molteplici prese di posizione e i tanti distinguo cominciati nei partiti di maggioranza durante e subito dopo gli Stati generali. Speriamo sia davvero così; che la necessità di differenziarsi, opporsi, aprire nuovi fronti di scontro, nasca dalla sensazione che questo momento possa realmente essere un’opportunità storica per l’italia d’intraprendere un percorso nuovo e di lasciarsi alle spalle una volta per tutte le vecchie zavorre. Perché se invece la cacofonia d’intenti a cui stiamo assistendo fosse solo l’ennesima caccia al consenso, il solito balletto volto ad indebolire l’alleato sperando di rubargli qualche voto, vorrebbe dire che, fondi o non fondi, Europa o non Europa, da questo guado non usciremo mai. Voto: 7
BOCCIATI
COME HA DETTO DOTTORE? Sarà che gli psicanalisti sono abituati a farle loro le domande e quando le ricevono dagli altri vanno un po’ in confusione, sarà che la compatibilità di Michela Murgia e Raffaele Morelli sulla questione di genere è come quella tra un vegano e un appassionato di selvaggina in fatto di gusti alimentari, fatto sta che lo sbrocco dello psichiatra alla scrittrice, “zitta, sto parlando, altrimenti me ne vado”, non è stato esattamente quello che ci si sarebbe aspettati da un professore chiamato a spiegare il proprio punto di vista sul femminile. La reazione scomposta infatti ha avuto luogo durante un’intervista a Radio capital, nella quale la Murgia incalzava Morelli su una frase pronunciata in un’altra occasione e giudicata sessista: “Se una donna esce di casa e gli uomini non le mettono gli occhi addosso deve preoccuparsi”. Ora, che questa frase possa non apparire sessista se contestualizzata, come ha tentato di sostenere lo psichiatra, appare già piuttosto difficile, ma che la si possa riscattare combinandola a “devi stare zitta”, intimato ad una signora, appare decisamente impossibile. Voto: 4