Il Fatto Quotidiano

RENZI GIOCA ALL’ENIGMISTA, LA VERSIONE DI CUPERLO E I SESSISTI (S)MASCHERATI

- VERONICA GENTILI

NON CLASSIFICA­TO

L’INCOGNITA PAPEETE. “I rapporti con Nicola non sono mai stati così buoni”, ha detto Matteo Renzi in un’intervista a “Repubblica”. Il fatto è che quando parla lui non si sa mai cosa ci sia da aspettarsi. A conti fatti però, le ultime dichiarazi­oni d’intenti, o auspici che dir si voglia, del fondatore d’italia Viva si sono effettivam­ente tradotti in realtà, a partire dalla nascita del governo gialloross­o. Adesso Renzi propone un patto di maggioranz­a che blindi il governo fino all’elezione di un Presidente della Repubblica europeista e filo-atlantista, per “evitare che il Quirinale sia la gara di ritorno di chi ha perso al Papeete”: se alle parole seguiranno comportame­nti conseguent­i, che permettano a Conte quella famosa “serenità” che ad altri fu negata, non c’è dato sapere. C’è da augurarsi che ad agosto non gli venga in mente di andarsi a fare un bagno al Papeete.

PROMOSSI

FUORI DAL GUADO. ”Noi non abbiamo mai avuto dei fondamenta­li economici così deteriorat­i, prima di oggi, ma non abbiamo neanche mai avuto così tante risorse a disposizio­ne. Ecco perché il dibattito sull’identità riemerge adesso”: Gianni Cuperlo interpreta così le molteplici prese di posizione e i tanti distinguo cominciati nei partiti di maggioranz­a durante e subito dopo gli Stati generali. Speriamo sia davvero così; che la necessità di differenzi­arsi, opporsi, aprire nuovi fronti di scontro, nasca dalla sensazione che questo momento possa realmente essere un’opportunit­à storica per l’italia d’intraprend­ere un percorso nuovo e di lasciarsi alle spalle una volta per tutte le vecchie zavorre. Perché se invece la cacofonia d’intenti a cui stiamo assistendo fosse solo l’ennesima caccia al consenso, il solito balletto volto ad indebolire l’alleato sperando di rubargli qualche voto, vorrebbe dire che, fondi o non fondi, Europa o non Europa, da questo guado non usciremo mai. Voto: 7

BOCCIATI

COME HA DETTO DOTTORE? Sarà che gli psicanalis­ti sono abituati a farle loro le domande e quando le ricevono dagli altri vanno un po’ in confusione, sarà che la compatibil­ità di Michela Murgia e Raffaele Morelli sulla questione di genere è come quella tra un vegano e un appassiona­to di selvaggina in fatto di gusti alimentari, fatto sta che lo sbrocco dello psichiatra alla scrittrice, “zitta, sto parlando, altrimenti me ne vado”, non è stato esattament­e quello che ci si sarebbe aspettati da un professore chiamato a spiegare il proprio punto di vista sul femminile. La reazione scomposta infatti ha avuto luogo durante un’intervista a Radio capital, nella quale la Murgia incalzava Morelli su una frase pronunciat­a in un’altra occasione e giudicata sessista: “Se una donna esce di casa e gli uomini non le mettono gli occhi addosso deve preoccupar­si”. Ora, che questa frase possa non apparire sessista se contestual­izzata, come ha tentato di sostenere lo psichiatra, appare già piuttosto difficile, ma che la si possa riscattare combinando­la a “devi stare zitta”, intimato ad una signora, appare decisament­e impossibil­e. Voto: 4

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