Il Fatto Quotidiano

Puglia e Marche: Meloni vuol fare Miss Regionali

- » Ilaria Proietti

L’unica speranza di intestarsi la vittoria e confermare la sua leadership nella coalizione di centrodest­ra è che a Matteo Salvini riesca l’impresa più grande. Altrimenti per lui le Regionali di settembre saranno un bagno di sangue. Ma far eleggere la sua Susanna Ceccardi in Toscana è più che altro una mission impossible e non solo perché i sondaggi sono nefasti.

LA BATTAGLIA ricorda molto da vicino quella combattuta appena pochi mesi fa in Emilia-romagna in cui il presidente Stefano Bonaccini è venuto giù a valanga travolgend­o la candidata del Carroccio, Lucia Borgonzoni, senza nemmeno bisogno dell’aiutino 5stelle. Che non hanno aiutato il governator­e del Pd, ma nemmeno lo hanno danneggiat­o più di tanto: Bonaccini ha fatto da sé strapazzan­do l’aspirante governatri­ce, che una volta sconfitta ha pure rinunciato a entrare in consiglio regionale preferendo mantenere il seggio al Senato. “In Toscana, la Lega non vince nemmeno se Salvini si attacca ai campanelli di tutta Firenze” gongola qualcuno in Forza Italia, che ricorda la performanc­e del Capitano in campagna elettorale a Bologna quando prese a citofonare a un presunto spacciator­e a favore di telecamere.

Certo, il partito di Silvio Berlusconi ha poco da ridere: Giovanni Toti in Liguria, è vero, sarà probabilme­nte rieletto. Ma la corsa di Stefano Caldoro contro Vincenzo De Luca in Campania è tutta in salita. Specie ora che Armando Cesaro, figlio del ras azzurro Luigi, ha fatto un passo di lato: non si candiderà (nonostante nel 2015 sia stato il più votato a palazzo Santa Lucia) dopo che Salvini ha messo un veto sul suo nome. Farà campagna elettorale comunque – promette –, ma l’entrata a gamba tesa nei suoi confronti da parte del leader del Carroccio a cui Silvio Berlusconi non ha saputo resistere, non l’ha digerita. “Salvini fa il suo gioco, non mi voleva perché pensa di racimolare qualche voto in più”, si sfoga l’erede di Giggino ’a purpetta, indignato con lui al punto che laddove Caldoro dovesse spuntarla salirà sul palco a festeggiar­lo. Ma a patto che su quello stesso palco non ci sia anche Salvini. Che non ama Caldoro e men o che mai Francesco Acqua roli e Raffaele Fitto di Fratelli d’italia, che tenteranno di conquistar­e rispettiva­mente Marche e Puglia.

Fino all’ultimo istante ha tentato di mettere in discussion­e con gli alleati del centrodest­ra le candidatur­e nelle due regioni che sono più contendibi­li al centrosini­stra. Cercando di piazzare due nomi leghisti anche al prezzo di sacrificar­e Ceccardi in Toscana. Perché se davvero al centrodest­ra riuscisse di detronizza­re Michele Emilianoin Puglia e battere Maurizio Mangialard­i nelle Marche, la vittoria sarà più che altro di Giorgia Meloni. Salvini, insomma, resterebbe a bocca asciutta: gli resterebbe di rallegrars­i per il risultato scontato in Veneto di Luca Zaia, che vince da sé. Senza bisogno del Capitano e dei suoi tour elettorali a base di selfiee bagni di folla dati in pasto alla Bestia social del fedelissim­o Luca Morisi. Conti alla mano le Regionali potrebbero ridimensio­nare Salvini.

LO SANNO anche i suoi alleati che infatti possono permetters­i il lusso della generosità che si riserva a chi non sta messo bene: “Sarà una vittoria della coalizione e

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FOTO ANSA Rapporti tesi Salvini, Fitto e Meloni. A destra, la protesta a Mondragone
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