Il Fatto Quotidiano

Nuovo condono e niente gare sui miniappalt­i: lite sul decreto

- » Carlo Di Foggia

Giuseppe Conte punta ad approvarlo in settimana, giovedì. Ma la partita non è semplice, visto che la bozza di lavoro, elaborata a Palazzo Chigi e fatta trapelare alla stampa, è bastata a scatenare i malumori nella maggioranz­a. S’intende il cosiddetto “decreto Semplifica­zioni”, il provvedime­nto a cui il governo e il premier hanno affidato il compito di “sbloccare” e “sburocrati­zzarre” gli appalti pubblici, nell’idea, per la verità tutt’altro che nuova, che da qui passi la ripresa dell’economia italiana.

AL MOMENTO circola solo la relazione illustrati­va del provvedime­nto (che consta a oggi di 48 articoli). La parte più rilevante, e per molti versi dirompente, riguarda gli affidament­i. Senza entrare nei tecnicismi, la sintesi è che – almeno per un anno, fino al 21 luglio 2021 – il decreto di fatto elimina le gare nel settore degli appalti pubblici. Per quelli di importo inferiore a 150 mila euro ci sarà l’affidament­o diretto, oltre quella cifra e fino a 5 milioni (la cosiddetta “soglia europea”, che però fa il 75% del mercato) si passa alla “procedura negoziata” consultand­o almeno cinque operatori: la stazione appaltante negozierà direttamen­te con le aziende. Sopra quella soglia resta sempre la procedura ristretta o negoziata, ma regolata dal codice degli appalti. Per un anno diverrà la procedura prioritari­a, tanto più che le stazioni appaltanti dovranno giustifica­re il motivo per cui decidono di ricorrere alla gara invece che andare a negoziare direttamen­te con le aziende. Il decreto prevede anche che Palazzo Chigi emani uno o più decreti legislativ­i per stilare un elenco di “opere di rilevanza nazionale” considerat­e prioritari­e: per queste i tempi saranno abbreviati e le stazioni appaltanti “opereranno in deroga a ogni disposizio­ne di legge diversa da quella penale, salvo il rispetto del codice antimafia”. Qui, in sostanza, si è al “modello Genova”, quello scelto per ricostruir­e il ponte dopo il disastro del Morandi e oggi previsto dal decreto “sblocca cantieri” dell’aprile 2019 voluto dall’allora ministro Danilo Toninelli attraverso i commissari straordina­ri che operano in deroga a tutto. Il nuovo decreto modifica i criteri per stabilire quali sono le opere da commissari­are.

Il testo contiene anche diverse semplifica­zioni, dal silenzio assenso alla Valutazion­e degli impatti ambientali (Via), alle conferenze dei servizi fino alla digitalizz­azione degli atti. Ma è sugli appalti che l’effetto sarà dirompente. In un settore che vale 170 miliardi l’anno (30 di spesa effettiva), e dove i colossi sono falcidiati da inchieste o fallimenti, si sospendono le gare. Non è un caso che il decreto cerchi di limitare le responsabi­lità dei dirigenti pubblici: chiarisce che il dolo (una responsabi­lità pesante, perché volontaria) “va riferito all ’evento dannoso in chiave penalistic­a e non civilistic­a”; mentre per un anno la colpa grave non varrà, ai fini della responsabi­lità erariale, sulle azioni dei dirigenti ma solo sulle “omissioni” per ridurre i tempi degli atti. Viene rivisto anche il reato di abuso d’ufficio.

PER ORA siamo alle bozze. Oggi si terrà un vertice di maggioranz­a. Il Pd è contrario all’eliminazio­ne totale delle gare, anche perché non è chiaro quanto sarà temporanea. I 5Stelle sono divisi. Lo Stato maggiore vuole estendere ovunque il “modello Genova”, ma molti parlamenta­ri temono la deregolame­ntazione. Per Liberi e Uguali è un testo “inaccettab­ile”, ha spiegato la senatrice Loredana De Petris: “Dietro l’alibi della semplifica­zione non possono nasconders­i passi indietro sulla tutela dell’ambiente, deregolame­ntazioni sul consumo di suolo o s an ato r i e”. Angelo Bonelli dei Verdi denuncia infatti che all’articolo 10 si nasconde un “condono vergognoso” per gli immobili edificati abusivamen­te che risulteran­no conformi ai piani regolatori alla data di presentazi­one della domanda di sanatoria. Basta una variante urbanistic­a del Sindaco per evitare la demolizion­e. Una norma analoga voluta dalla Sicilia nel 2016 è stata bocciata dalla Consulta nel 2017, su ricorso del governo Renzi, in quanto “surre ttizio condono edilizio”.

LA DENUNCIA DEI VERDI: “SANANO GLI ABUSI”. DUBBI DEL PD, NO DI LEU, 5S DIVISI

 ?? FOTO ANSA ?? Ponte di Genova Il viadotto sul Polcevera è crollato il 14 agosto 2018 causando la morte di 43 persone
FOTO ANSA Ponte di Genova Il viadotto sul Polcevera è crollato il 14 agosto 2018 causando la morte di 43 persone
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• La bozza del decreto è stata studiata a Palazzo Chigi
GIUSEPPE CONTE • La bozza del decreto è stata studiata a Palazzo Chigi
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• L’ex leader M5S vuole estendere ovunque il “modello Genova”
LUIGI DI MAIO • L’ex leader M5S vuole estendere ovunque il “modello Genova”
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• Titolare del dossier Infrastrut­ture. Il Pd ha diversi dubbi sul testo
PAOLA DE MICHELI • Titolare del dossier Infrastrut­ture. Il Pd ha diversi dubbi sul testo

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