J/70: QUELLA PICCOLA BARCA PER CUI TUTTI VANNO PAZZI
Uno spettacolo che non si era visto neanche ai tempi del glorioso J24. Ben 161 barche a darsi battaglia al Mondiale nelle acque imbiancate dal Maestrale della Costa Smeralda. Il J/70 è il monotipo del momento: una parata di gennaker in planata, chi arriva primo, il più bravo, vince, zero scuse. Nonostante le polemiche della vigilia per le chiglie di alcune barche trovate fuori stazza, il mondiale organizzato dallo Yacht Club Costa Smeralda è stato un successo, a conferma di una classe che sta attirando sempre più appassionati, professionisti e amatori. La vittoria è andata a Relative Obscurity dell’americano Peter S. Duncan (foto a destra). Indiscutibile il dominio dell’equipaggio USA, che ha chiuso con il parziale di 3 – 1 – 1 – 2 – 1 – 3. Secondo posto per un’altra barca a stelle e strisce, Savasana di Brian Keane. Terzo posto per la migliore italiana, Notaro Team di Luca Domenici. Italia che sorride per la vittoria di White Hawk di Gianfranco Noè (foto a sinistra) nella classifica
Corinthian, ovvero gli equipaggi senza professionisti. Proprio Luca Domenici e Gianfranco Noè sono due dei velisti che più riassumono lo spirito di questa classe in grande ascesa. Il primo, classe 1976, di professione fa il notaio e per passione regata con velisti di alto livello sui monotipi. Un amatore che si mette in gioco, sfidando alla pari alcuni dei migliori specialisti al mondo. Gianfranco Noè è invece un nome molto noto per la vela italiana. Classe 1961, ha un trascorso importante di vela olimpica e ha frequentato a lungo il giro della nazionale italiana 470, riscuotendo importanti risultati a livello nazionale e internazionale. Oggi non ha perso il “vizio” della regata, ma lo fa sui monotipi e con un equipaggio di non professionisti, giocandosela ancora con i più forti. Uno “spirito Corinthian” salutare per questa barca che fa del mix tra velisti amatoriali preparati e super professionisti la sua ricetta vincente. Del resto, cosa c’è di meglio delle regate per tutti?