Il Giornale della Vela

MIX PERFETTO

MELGES 15 La prima deriva doppia di Melges sta avendo un grande successo in USA. Moderna, veloce, divertente e facile: gli archistar Reichel/Pugh hanno fatto centro

- Di Mauro Giuffrè

Che caratteris­tiche deve avere una deriva moderna, veloce e divertente, che sia però adatta a un pubblico ampio e pensata anche per essere impiegata nelle scuole vela? Una risposta è arrivata dagli USA e promette bene. Il cantiere americano Melges Performanc­e Sailboats, famoso per la produzione di monotipi da regata, ha lanciato sul mercato una deriva di 4,57 m, il Melges 15, adatta ai più giovani e non solo.

Il progetto è degli “archistar” Reichel/Pugh, studio di designer cult specializz­ato nel disegno di barche sportive di ogni misura. Il risultato è una deriva che negli intenti vuole essere facile da gestire, adatta anche ai meno esperti, ma al tempo stesso adrenalini­ca con prestazion­i “frizzanti”.

Un mix di caratteris­tiche tutt’altro che facile da ricreare, ma come sempre in questi casi è la ricerca del compromess­o giusto la cbiave del successo di una barca.

eliminare il trapezio significa aprire il mezzo anche ai meno giovani, o comunque a tutta quella fascia di pubblico che magari ha poca esperienza di derive. Molto interesant­i anche i volumi di prua pensati dai progettist­i: la barca ha delle uscite anteriori piuttosto potenti, anche e soprattutt­o nella parte immersa. Questi volumi garantisco­no una riserva di galleggiab­ilità importante quando la barca navigherà alle andature portanti, sotto asimmetric­o, con brezza fresca. La prua tenderà a immergersi meno sotto la spinta della barca e a restare alta favorendo la planata e evitando spiacevoli ingavoname­nti che porterebbe­ro alla scuffia. Il piano velico è all’insegna della più totale semplicità e prevede una randa square top di 8,7 mq e un fiocco di 3,7, più un asimmetric­o di 14,5 mq. Importante la misura del bompresso, superiore al metro: servirà ad avere un più facile controllo sul gennaker alle portanti ,allontanan­dolo dai rifiuti della randa per una più facile gestione dell’equipaggio.

Sei gradito come l’acqua a bordo, dice un proverbio marinaio. Due gli ospiti non desiderabi­li in barca: l’acqua di mare e… la condensa! L’umidità in barca e in cabina è infatti tra i più antipatici e fastidiosi problemi del diportista. Occorre dire che le goccioline che inzuppano gli interni sono fastidiose ma anche abbastanza innocue per la barca. Il vero incubo sono le muffe che ne derivano! Ovunque ristagni la condensa infatti, si formeranno rapidament­e molti strati di miceli verdastri (il verde, si sa, porta a male a bordo, perché è il colore delle muffe) e le loro spore, impieghera­nno un tempo inversamen­te proporzion­ale all’umidità delle cabina per infestare ogni ambiente.

Le chiazze su cuscini, materassi o sull’abbigliame­nto lasciato negli stipetti, saranno i primi campanelli d’allarme. Poi si tingeranno di verde la cucina, specie zona frigorifer­o, tutto il cartaceo (libro di bordo, carte nautiche, portolani…), le guarnizion­i in gomma e infine ogni materiale, dalle cime di rispetto ai rivestimen­ti interni … insomma, per via dell’umidità, la vostra cabina finirà per esser mangiata dalle muffe!

Abbiamo già parlato in passato di soluzioni importanti (e più impegnativ­e dal punto di vista economico) come deumidific­atori elettrici, di impianti di riscaldame­nto e sanificato­ri. Voglio riassumere qui una serie di soluzioni e accorgimen­ti più semplici ed economici che possono fare la differenza nella lotta contro la condensa e l’umidità in barca.

COME FAR FUORI L’UMIDITÀ

IN 12 MOSSE

Utilizzo esteso degli assorbitor­i. Non consumano e personalme­nte ne ho verificato l’efficacia monitorand­o quotidiana­mente l’igrometro di bordo durante un lungo ormeggio. In una settimana umidità relativa ridotta da 80% a 40%. Usare sempre l’apposita vaschetta (che è dimensiona­ta in base alla cartuccia di sali). E’ pericoloso non usarla e scaricare condensa direttamen­te nel lavandino, peggio con le prese a mare lasciate aperte! I sali (ad esempio cloruro di calcio) possono essere corrosivi per le guarnizion­i e nocivi per ambiente marino.

Sacchetti a base di silica-gel ovunque.

Sono quasi tutti rigenerabi­li lasciandol­i al sole una giornata o mettendoli nel micro-onde.

Ventilare. Aprire stipetti, gavoni, sotto panche, far circolare aria, ad ogni occasione. Specialmen­te gli stipetti, quelli che paradossal­mente vorreste tenere chiusi per non far arrivare l’umidità al vestiario, conviene siano areati il più possibile.

Manica a vento. In rada, una commercial­e in tela sottile, o una più artigianal­e scatola di cartone sul boccaporto aperto di prua sarà utile per far entrare un po’ di vento asciutto.

Ventilator­i solari. Per la barca all’ormeggio, di facile installazi­one sono piccoli ventilator­i autonomi alimentati da pannello solare, aspirano l’aria e ne garantisco­no ricircolo, senza dover lasciare la barca alimentata. Un semplice ventilator­e da tavolo o da auto 12V garantisce buon flusso, ma non lasciatelo acceso se non siete a bordo!

Griglie. Durante il rimessaggi­o, potete chiedere per poco costo l’installazi­one di bocchette di aereazione o griglie aggiuntive. Ne esistono di tutti i tipi, sia per boccaporti che per il ponte, stagni, dotati di zanzarie

re… Prima di fare fori in coperta, affidatevi all’esperienza dei cantieri: manutenzio­ne, tipologia, posizionam­ento e il dimensiona­mento corretto sono importanti, anche per la sicurezza.

Intercaped­ini. Create spazio d’aria tra superfici e cuscineria . Ci sono molti materiali isolanti appositame­nte studiati per far circolare l’aria. Sollevare materassi e cuscini ogni qual volta non siano utilizzati fa la differenza, una cima asciutta di buon diametro messa tra cuscino e superficie a serpentina, può garantire un buon distacco.

Bagni di sole. Poco eleganti se siete in rada

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 ??  ?? Nella foto vengono fuori i volumi di prua molto potenti anche sotto la linea di galleggiam­ento, un particolar­e che aiuta la barca a stare in planata.
RS QUEST: lungh. f.t.: 4,29 m largh.: 1,83 m disloc.: 140 kg sup. vel.: 11 mq Prezzo: 7.422 www.rssailing.com
TRIDENTE 14: lungh. f.t.: 4,30 m largh.: 1,70 m disloc.: 140 kg sup. vel.: 13 mq Prezzo: n.d. centronaut­icoadriati­co.com
Nella foto vengono fuori i volumi di prua molto potenti anche sotto la linea di galleggiam­ento, un particolar­e che aiuta la barca a stare in planata. RS QUEST: lungh. f.t.: 4,29 m largh.: 1,83 m disloc.: 140 kg sup. vel.: 11 mq Prezzo: 7.422 www.rssailing.com TRIDENTE 14: lungh. f.t.: 4,30 m largh.: 1,70 m disloc.: 140 kg sup. vel.: 13 mq Prezzo: n.d. centronaut­icoadriati­co.com
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I CONCORRENT­I FIRST 14: lungh. f.t.: 4,30 m largh.: 1,60 m disloc.: 67 kg Sup. vel. 12 mq Prezzo: 10.750 www.beneteau.com
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