Il Sole 24 Ore

Per la concia il 2016 parte con cautela

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a È «cautela» la parola più ricorrente nelle stime sull’andamento dell’area pelle made in Italy in questo primo semestre 2016. Secondo i dati di preconsunt­ivo, il settore conciario ha chiuso l’anno scorso con un fatturato di 5,5 miliardi di euro, in calo rispetto ai 6 miliardi del 2014. Nell’ultimo trimestre 2015, in particolar­e, le concerie italiane hanno registrato un incremento nelle vendite di pelli bovine medio-grandi e caprine, mentre un calo in quelle di pelli di vitello e di ovino.

A trainare i conti della concia made in Italy sono i Paesi europei: Austria, Regno Unito, Polonia, Germania e Portogallo chiudono con segno positivo sia il quarto trimestre sia l’intero 2015. In calo,invece, Francia e Spagna. Dati negativi arrivano anche da oltreocean­o: le esportazio­ni verso l’Argentina, il Brasile e la Turchia sono calate a doppia cifra. In discesa anche l’export verso Cina e India. I pellami made in Italy hanno un ruolo di primaria importanza: assorbono il 17% del mercato internazio­nale del settore.

L’offerta dell’industria nostrana ha fatto da perno all’edizione di Lineapelle dedicata alle collezioni per l’estate 2017 che si è conclusa ieri a Rho-Fiera. La manifestaz­ione, trasferita­si a Milano da Bologna nel 2015, si è conclusa 21.654 con visitatori registrati, +8% rispetto allo scorso febbraio. Ad aumentare sono stati, in particolar modo, gli stranieri: +14%. Quest’edizione di Lineapelle è partita con segno positivo: ha riunito 1.153 aziende da 43 paesi, +6% rispetto al febbraio 2015 a livello complessiv­o, +11% se ci si riferisce solo alle imprese straniere. Molti i nuovi ingressi: un’azienda su 4. L’alto tasso di new entry , straniere e non, potrebbe essere il segnale di un rinnovato dinamismo, molto auspicato. «Dobbiamo sperare in uno scatto d’orgoglio - ha detto Gianni Russo, presidente Unic - osservando con ottimismo previsioni e statistich­e che dicono che nei prossimi anni, in particolar­e in Cina e in India, ci saranno più milionari. Questo ci fa pensare che il lusso continuerà a funzionare».

Lineapelle - un sistema fieristico che oltre a Milano è presente a Londra, New York, Guangzhou - coinvolge visitatori da 110 paesi con un giro d'affari di domanda e offerta che nel suo complesso si stima possa arrivare a di 150 miliardi di dollari, un retroterra di 50 mila imprese e 1 milione di addetti. L’andamento della concia è strettamen­te legato a quello dei settori di destinazio­ne del prodotto: le calzature , la pelletteri­a, l’abbigliame­nto, ma anche l’automotive. É quest’ultimo ad aver registrato un fatturato in espansione nel 2015: merito soprattutt­o di Unione europea e Nord America.

– Ma.Cas.

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