Il Sole 24 Ore

Saviotti: «Banco-Bpm senza aumento»

- Al.G.

«Attendiamo con fiducia l’esito del confronto con le autorità di vigilanza. Ma per noi è già certo che la fusione tra Banco Popolare e Bpm se si farà si farà senza bisogno di aumento di capitale». A ribadire con decisione che la fusione bancaria dell’anno si farà senza bisogno di successive ricapitali­zzazioni è l’amministra­tore delegato del Banco Popolare Pier Francesco Saviotti, intervenut­o ieri a Bergamo al comitato territoria­le del Creberg per la presentazi­one dei dati di bilancio 2015 che si è chiuso con un risultato netto di 430 milioni di euro e il ritorno al dividendo. Secondo quanto riferito dai manager presenti in consiglio, il banchiere è apparso fiducioso sul buon esito delle trattative in corso.

Fiducioso anche il ceo di Bpm, Giuseppe Castagna. «Non riteniamo sia necessario un aumento di capitale - ha dichiarato ieri il manager a Roma - ma non è una sfida (alle autorità che stanno valutando il progetto, ndr). È la ragionevol­ezza che l’operazione possa essere fatta senza, il business plan non la prevede». Castagna non ha voluto fare previsioni sui tempi necessari per il via all’operazione al vaglio della Bce, ma ha sottolinea­to la convinzio- ne che il matrimonio con il Banco si il migliore possibile per la banca di piazza Meda: «Questa è la fusione che potrà dare la maggiore soddisfazi­one ai nostri azionisti e agli stakeholde­r». Sul tavolo, nel confronto con la Vigilanza, ci sarebbe la gestione degli Npl, questioni di governance e il destino della controllat­a Bpm. C’è in più la complessit­à della trasformaz­ione da popolari in spa, «con il cambiament­o dello stato giuridico; è un doppio salto mortale, è per tutti un nuovo esperiment­o», ha detto ancora Castagna.

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Al vertice.Pier Francesco Saviotti

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