«Enel collaborerà con Telecom»
Il ceo Starace presenta il nuovo brand e apre sulla banda larga
Liquida come «provocazioni» i rumors su un possibile passo indietro e ribadisce che l’Enel andrà avanti sulla fibra ottica, «la metteremo in tutte le aree, a fallimento di mercato e no». E, a chi gli chiede dei presunti dissidi con Telecom, ri- sponde così: «Non abbiamo mai litigato con loro. Anzi, sono sicuro che una collaborazione con Telecom ci sarà». L’ad di Enel, Francesco Starace, ribadisce la rotta per la banda ultralarga e lo fa a margine della presentazione del nuovo logo del gruppo. Che ieri, dopo il lancio di Madrid, ha fatto tappa nella capitale, con i vertici, il ceo Starace appunto e la presidente Patrizia Grieco, affiancati, sul palco, dal country manager Italia, Carlo Tamburi, a fare gli onori di casa nella suggestiva cornice del Maxxi di Roma.
L’ad di Enel chiarisce innanzi-tuttocheilgruppononèpiùorientato, contrariamente a quanto annunciato a dicembre, a dar vita a due società distinte per la fibra, una per le aree redditizie e l’altra per quelle a fallimento di mercato. Il driver per la partecipazione alle gare sarà quindi unico, cioè Enel Open Fiber, il cui numero uno Tommaso Pompei lo affianca, con il capo delle infrastrutture e delle reti Livio Gallo, mentre incontra brevemente la stampa prima del lancio del nuovo brand. «All’epoca, quando si era ipotizzato - chiarisce Starace - non era chiaro in che modo il governo voleva approcciare il tema. Ora lo scenario è consolidato, strada facendo il governo ha detto che nelle aree a fallimento di mercato la gara sarà gestita da Infratel. Quindi non si richiede la duplicazione».
L’assetto, dunque, è chiaro, come pure l’obiettivo. «Noi puntiamo - aggiunge Starace - a mettere la fibra, averne la gestione e la manutenzione e rendere disponibile la capacità agli operatori che la vorranno». Ma con chi farà squadra il colosso elettrico? Lo scenario è ancora in mutamento e l’ad si limita a ribadire che il piano industriale per la società della fibra ci sarà per marzo e «che i colloqui con gli altri continuano, si fa insieme». E ancora: «Non abbiamo chiusura - precisa -, ora gli interessati sono Vodafone e Wind. Una volta realizzata l’infrastruttura, abbiamo un’apertura totale. È chiaro che chi parteciperà dall’inizio avrà dei vantaggi». Poi c’è il capitolo del confronto con Metroweb, ma anche su questo Starace è chiarissimo. «Abbiamo sempre detto che c’è totale apertura a sederci insieme e lavorare su un perimetro di città che a loro piaccia. Preferiamo le città dove siamo presenti come distributori, le altre sono meno interessanti».
La partita sulla fibra, dunque, è ancora tutta da giocare, mentre su altri tasselli i prossimi step sono dietro l’angolo, a partire dal progetto Futur-E per la riconversione delle 23 vecchie centrali che il gruppo sta provando a rimodulare. Il 15 marzo, chiarisce il ceo, partirà il lan- cio della gara per raccogliere le proposte relative all’impianto di Rossano Calabro, poi sarà la volta di Porto Tolle e Montalto di Castro. Per quella di Piombino, aggiunge Starace, «il negoziato è in una fase avanzata», mentre su Alessandria sono già al lavoro agli imprenditori. Qualcuno gli chiede anche un commento sul canone Rai in bolletta e Starace non si sottrae. «Si sta lavorando agli ultimi dettagli. Se entro maggio avremo definito tutti i dettagli,a luglio arriverà».
Poi i riflettori si accendono sul nuovo logo, legato a doppio filo alla svolta, strategica e operativa, del gruppo, tutta condensata nella filosofia dell’”open power”. «L’Enel ha deciso - spiega Starace - di diventare una società molto aperta al cambiamento che sta avvenendo in giro per il mondo». Quindici anni fa, chiosa la presidente Grieco, «eravamo un’azienda molto diversa, prevalentemente domestica. Oggi siamo una grande multinazionale ed era necessario cambiare la nostra immagine».