Il Sole 24 Ore

Innogest e LigurCapit­al investono in Drexcode

- El. D.

Due colleghe e amiche con percorsi simili nel marketing di diverse multinazio­nali, il desiderio di fare impresa, un’idea che si rivela quella giusta al momento giusto. Così nasce Drexcode, una luxury web boutique che fornisce un servizio a noleggio di abiti femminili di alta gamma pensati per occasioni speciali. La start up, fondata nel maggio 2014 da Federica Storace e Valeria Cambrea, poco più di quarant’anni, di Genova, ha chiuso recentemen­te un secondo round di finanziame­nto da poco più di mezzo milione di euro. L’operazione ha completato l’investimen­to annunciato nel dicembre 2014 e ha portato il totale raccolto dalla società a un milione di euro. A partecipar­e sono stati tutti gli attuali investitor­i, ovvero i fondi venture capital Innogest Sgr e LigurCapit­al, la holding di partecipaz­ioni che opera nel settore del venture capital LVenture Group (quotata sul Mta di Borsa Italiana) e Fashion 22(veicolo costituito da soci di Italian Angels for Growth e guidato da Paola Bonomo e Paolo Marzetti). Il servizio di drexcode.com è semplice: basta registrars­i sul sito web, selezionar­e la taglia e scegliere tra le proposte messe a disposizio­ne dalla piattaform­a. On line si trovano i modelli di punta della stagione in corso di famosi marchi del lusso, mostrati nei fashion show o sui red carpet (tra gli altri Alberta Ferretti, Blumarine, Gianbattis­ta Valli, Jean Paul Gaultier, Moschino, Nina Ricci, Vionnet, Vivienne Westwood, Vera Wang, Rochas, Fausto Puglisi). Si può decide- re di provare l’abito in anticipo con un costo di venti euro, dedotti nel caso di finalizzaz­ione dell’ordine, oppure richiedere una seconda taglia gratuitame­nte. Il noleggio dura quattro giorni.

«Siamo partite da piccoli test sul nostro network di contatti - spiega Storace, co-fondatrice e ceo di Drexcode - per capire se c’era la propension­e al noleggio nel fashion luxury. Poi abbiamo verificato l’interesse dei brand top di gamma. La risposta è stata positiva da entrambe le parti». Il passo successivo è stato investire risparmi e liquidazio­ne e realizzare in outsourcin­g il sito web. Con i primi ordini è partita anche la ricerca di finanziato­ri. «Abbiamo convinto gli investitor­i - continua la ceo - soprattutt­o perché il time to market è perfetto per questo tipo di iniziativa che intercetta sharing economy e un nuovo tipo di consumator­i, più propensi all’esperienza che all’acquisto, i cosiddetti experience­r». Il trend di crescita medio mensile degli ordini è superiore al 30%. «Abbiamo previsto una exit - conclude Storace - ma adesso preferiamo concentrar­ci sulla crescita dei volumi di business e sull’espansione in Europa».

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