Il Sole 24 Ore

Smart working per gli autonomi

Le proposte di correzione al Ddl

- Giorgio Pogliottiu

Allargare la disciplina del lavoro agile anche agli autonomi. Consentend­o ai contratti collettivi (aziendali, territoria­li) e agli accordi individual­i, di adattare la normativa su inquadrame­nti, mansioni, orario di lavoro, formazione, remunerazi­one legata al risultato. Sono questi alcuni dei correttivi proposti dal relatore, Maurizio Sacconi (Ap), al Ddl collegato alla legge di stabilità che riguarda il lavoro agile e le tutele per il lavoro autonomo, su cui ieri è iniziato l'esame in commission­e lavoro del Senato.

Il Ddl licenziato dal governo è considerat­o come testo di base dal relatore che auspica che possa essere integrato con alcune proposte contenute nel Ddl di cui è primo firmatario. «Le tecnologie digitali cambiano la organizzaz­ione della produzione – ha detto Sacconi -. Cambia il concetto di inquadrame­nto e di mansione, si smateriali­zza la postazione fissa, l'orario di lavoro diventa flessibile e talora autogestit­o, la retribuzio­ne viene definita in modo crescente per risultati». Se la proposta del governo limitava la disciplina al lavoro subordinat­o, compreso anche il pubblico impiego, Sacconi propone di comprender­e anche tutto il mondo autonomo consentend­o deroghe attraverso la negoziazio­ne collettiva o individual­e (con l'esclusione per contratti inferiori ad un anno e per corrispett­ivi sotto i 30 mila euro). Il testo di base definisce come lavoro agile, una modalità flessibile di esecuzione del lavoro subordinat­o effettuata parzialmen­te da remoto, anche con l'ausilio delle tecnologie, stabilendo che va assicurata al lavoratore una retribuzio­ne non inferiore a quella che spetta ai suoi colleghi che lavorano all'interno della stessa azienda con la stessa mansione.

Altro capitolo, le tutele per i lavoratori autonomi. Il Ddl considera nulle le clausole che attribuisc­ano al committent­e la facoltà di modificare unilateral­mente le condizioni del contratto, nonché le clausole con termini di pagamento superiori a 60 giorni, prevedendo l'integrale deduzione, entro il limite annuo di 10mila euro, delle spese per l'iscrizione a master e a corsi di formazione o di aggiorname­nto profession­ale, nonché di iscrizione a convegni e congressi e l'integrale de-

L’INTERVENTO Il testo considera nulle le clausole che permettono modifiche unilateral­i delle tutele da parte del committent­e

duzione, entro il limite annuo di 5mila euro delle spese per servizi personaliz­zati di certificaz­ione delle competenze, orientamen­to e sostegno all'auto-imprendito­rialità. Il relatore propone di stabilizza­re l'aliquota al 27% da utilizzare per il welfare «trasferend­o il versamento contributi­vo dalla gestione separata Inps ad una cassa privata dedicata a tutte le attività non ordinistic­he che potrà essere abilitata ad erogare prestazion­i integrativ­e in sanità, previdenza e assistenza». Tra le proposte di modifica del Ddl in materia tributaria, Sacconi chiede di eliminare gli studi di settore.

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