Il Sole 24 Ore

Per LeafSpace in arrivo nuovi soci

- M.Pas.

Tra le poche startup italiane che tentano di cogliere l'opportunit­à offerta dal nascente mercato dei microsatel­liti c'è Leaf Space, società fondata meno di due anni fa, e che proprio in questi giorni ha annunciato l'ingresso di nuovi soci: RedSeed Ventures, in qualità di lead investor, con un pool di investitor­i privati e istituzion­ali (tra cui Como Venture, Key Capital e PoliHub), finanziera­nno con un milione di euro il lancio sul mercato di Leaf Line, il primo servizio di telecomuni­cazioni interament­e dedicato agli operatori di microsatel­liti.

Leaf Space è nata quando i tre fondatori, Jonata Puglia, Michele Messina e Giovanni Pandolfi, si sono i ncontrati presso la Skyward Experiment­al Rocketry, associazio­ne studentesc­a del Politecnic­o di Milano dedicata alla missilisti­ca, e si sono poi appoggiati a una ricerca di mercato per individuar­e un'attività in campo spaziale che potesse essere intrapresa da una piccola startup. La sede operativa è presso PoliHub, l'incubatore del Politecnic­o di Milano, e un'altra sede è presso I3P, l'incubatore del Politecnic­o di Torino. L'azienda si era finora sostenuta attraverso bandi: ha ottenuto 50.000 euro dalla fase 1 SME Instrument di Horizon 2020, e ha richiesto il più cospicuo finanziame­nto della fase 2. Altri 15.000 euro sono arrivati attraverso il premio Expo 2015, mentre il premio Marzotto ha consentito l'incubazion­e gratuita presso PoliHub.

“Il mercato dei microsatel­liti è in forte espansione: siamo passati da una decina di lanci l'anno nel 2011 a circa 200 di oggi. Alle numerose iniziative a livello mondiale non si è però finora af- fiancato uno sviluppo dei servizi dedicati, in particolar­e lancio e telecomuni­cazioni”, ci ha detto Puglia. In effetti i risparmi consentiti dai microsatel­liti vengono in parte vanificati se per la gestione si usano le infrastrut­ture dei satelliti tradiziona­li. Per esempio, l'affitto di un'antenna per acquisire i dati è un costo marginale nell'industria satellitar­e, ma per un microsatel­lite uguaglia il costo dell'intera missione. L'azienda ha già un'antenna in funzione a Vimercate (MB), che una volta messa a punto fungerà da modello per le altre stazioni di Leaf Line. Entro l'inizio del 2017 è prevista l'entrata in funzione della rete con altre tre antenne in Spagna, Lituania e Irlanda o Scozia, con l'obiettivo di arrivare entro il 2018 a 20 stazioni dislocate in tutto il mondo, sufficient­i per garantire a 40 satelliti una copertura di 6 ore al giorno. Secondo Puglia la rete sarà in grado di generare ricavi già con quattro stazioni, ma la domanda potenziale è sufficient­e per una forte crescita (già oggi sono in orbita oltre 400 microsatel­liti). LeafSpace, società fondata meno di due anni fa da Jonata Puglia, Michele Messina e Giovanni Pandolfi. Si sono conosciuti alla Skyward Experiment­al Rocketry, associazio­ne del Politecnic­o di Milano dedicata alla missilisti­ca. Tra i progetti futuri di LeafSpace c'è anche un razzo vettore ultralegge­ro dedicato ai microsatel­liti con cui effettuare almeno 15 lanci l'anno

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