Private equity, i grandi deal aiutano il settore
Secondo i dati semestrali di Aifi la raccolta è in calo
pUn semestre in chiaroscuro quello che si è chiuso per il private equity in Italia dove a fronte di investimenti per 4,9 miliardi di euro (+174%), la raccolta indipendente si è dimezzata attestandosi a 721 miliardi di euro rispetto agli 1,3 miliardi del primo semestre dello scorso anno. A sostegno degli investimenti poche grandi operazioni, una decina, senza le quali il totale sarebbe stato di poco superiore a 800 milioni (era stato 1,4 miliardi a fine 2015). Sono i risultati dell’analisi condotta da Aifi (l’Associazione Italiana del private equity, venture capital e private debt) in collaborazione con PwC - Transaction Services, sul mercato italiano del capitale di rischio. «Il clima di incertezza anche politica in vista del referendum costituzionale in Italia non aiuta», ha detto Innocenzo Cipolletta presidente Aifi, aggiungendo che le indicazioni del secondo semestre non appaiono brillanti. Secondo Cipolletta, «il mercato ha visto un exploit degli in- vestimenti grazie alle operazioni di pochi grandi fondi, soprattutto internazionali».
Se il private equity continua a realizzare deal di grande entità, non si può dire lo stesso per le operazioni sulle Pmi che registrano anche per questo semestre valori minimi. «Occorre continuare a lavorare per far sì che anche questo comparto decolli e cresca così da permettere una crescita imprenditoriale più vasta», ha aggiunto Anna Gervasoni, direttore generale Aifi.
Tornando ai dati del semestre, in Italia continua a prevalere la raccolta domestica con 388 milioni (54%) con i fondi di fondi (privati e istituzionali) e i family office che rappresentano ancora la principale fonte con il 63% del totale mentre è scarsa la presenza del contributo di assicurazioni, fondi pensione e casse di previdenza. Sul fronte del buy out (acquisizioni di quote di maggioranza o totalitarie) l’ammontare nel semestre è stato pari al 69% del totale per 3,4 miliardi di euro, valore triplicato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In crescita anche il segmento start up con un incremento del 77% dell’ammontare investito che passa da 20 milioni a 35 milioni di euro. Il
INVESTIMENTI Per il presidente Cipolletta, «il mercato ha visto un exploit degli investimenti grazie alle operazioni di pochi grandi fondi internazionali»