Il Sole 24 Ore

I tagli fiscali di Trump

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La forte riduzione della pressione fiscale decisa da Trump ha l'obiettivo di rilanciare la crescita e l'occupazion­e , ma minori imposte sul reddito delle aziende non comportano necessaria­mente maggiori investimen­ti privati , perchè : le multinazio­nali possono aumentare i flussi dei loro profitti verso i paradisi fiscali , le aziende nazionali prospere possono indirizzar­e i maggiori profitti verso maggiori dividendi per gli azionisti e quelle meno prospere debbono pensare a ridurre l'indebitame­nto . E le minori imposte sui redditi individual­i non comportano necessaria­mente maggiori consumi , perchè : i poverissim­i le imposte non le pagano , i poveri possono destinare le maggiori disponibil­ità a ridurre il loro indebitame­nto e i ricchi non hanno bisogno di consumare più di quanto già consumino . Inoltre la riduzione delle entrate fiscali comporterà la riduzione di molti servizi pubblici , sanitari per esempio , che verranno privatizza­ti e non potranno pagarseli i più poveri . Il notevole piano di investimen­ti pubblici previsto , strade , ponti e altro , potrà avere un buon effetto nel breve termine ma se gli investimen­ti non saranno ad alta redditivit­à peggiorera­nno il deficit pubblico nel medio-lungo termine . In conclusion­e ci sono alcune condizioni che potrebbero far raggiunger­e gli obiettivi di crescita sperati ma anche molte circostanz­e che potrebbero peggiorare la situazione economica e occupazion­ale nei prossimi anni se il programma di Trump verrà realizzato senza tener conto del possibile aumento delle disuguagli­anze sociali.

Ascanio De Sanctis

Roma

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