N
ew York? «È una città magica, travolgente, bellissima. Una di quelle città fortunate che hanno la grazia. Come certi poeti che ogniqualvolta scrivono un verso fanno una bella poesia. Mi dispiace non esser venuto qui molto prima, venti o trent’anni fa, per restarci. Non mi era mai successo conoscendo un paese. Fuorché in Africa, forse».
A metà degli anni Sessanta aveva ragione Oriana Fallaci nel dire che nessuno, nemmeno un comunista, poteva non esserepreso dalla vertigine, una volta messo piede nella Grande Mela, e non perderci la testa, mandando all’aria preconcetti e diffidenze ideologiche della vigilia. Nessuno, nemmeno un «marxista convinto» e «cristiano arrabbiato» come Pasolini, di cui infatti fu la Fallaci a raccogliere quelle spressioni di totale incantamento e quasi di candore fanciullesco nel corso di un’intervista al poeta, poi uscita su «L'Europeo » del 13 ottobre 1966. L’entusiasmo di quell’inedito Pasolini a stelle e strisce non passò peraltro inosservato sul fronte della sinistra italiana, come prova la reazione interlocutoria di un lettore che su « Paese Sera » gliene chiese spiegazioni, peraltro ottenendole puntualmente dal diretto interessato. Sulla testata, poco più di un mese dopo, il 18 novembre, fu infatti lo stesso Pasolini, con l’intervento Guerra civile non più mediato dal filtro giornalistico della Fallaci, ad argomentare e razionalizzare il senso politico del suo eterodosso innamoramento per l’America o, meglio, per quella frazione di America che ne aveva sollecitato l’entusiasmo.
A New York Pasolini arrivò per la prima volta nel 1966, inizialmente ai primi di agosto, al ritorno dal Festival del cinema di Montreal dove era stato proiettato Uccellacci e uccellini , e poi subito dopo, in set- Vi anticipiamo un brano di L’utopia di Pasolini di Angela Felice (Bottega Errante Edizioni, Udine, pagg. 208, € 16), nelle librerie dall’11 maggio, che sarà presentato in anteprima al festival vicino/lontano 2017 venerdì 12 maggio (Casa Cavazzini, ore 18). Con Angela Felice converseranno a Udine Giampaolo Borghello e Romano Vecchiet, letture di Massimo Somaglino. Sempre nell’ambito di vicino/lontano, sabato 13 maggio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, sarà consegnato il Premio Terzani 2017 allo scrittore Sorj Chalandon, per La quarta parete (Keller, pagg. 288, € 16,50). Vicino/lontano è in calendario dall’11 al 14 maggio con oltre 170 protagonisti e con un centinaio di eventi intorno al tema “Utopia”.