Il Sole 24 Ore

Scuole più sicure: i fondi disponibil­i salgono a 10 miliardi

Enti locali in allarme: per la messa a norma servono 30 miliardi e 6 sono ancora bloccati Bussetti replica: scongelati 7 miliardi, per la prima volta 114 milioni per antincendi­o

- Bruno

L’edilizia scolastica in Italia resta un’emergenza. Come conferma il crollo del soffitto una settimana fa in una scuola primaria di Pisa. Gli enti locali ne sono consapevol­i e lanciano l’allarme: servirebbe­ro 30 miliardi per la messa sicurezza di tutti gli edifici e i 6 miliardi disponibil­i sono in realtà sono ancora bloccati. Ma il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti replica: da quando mi sono insediato abbiamo sbloccato 7 miliardi e abbiamo velocizzat­o le procedure di spesa. Una dote che pare destinata ad aumentare. Con gli 80 milioni per l’antisismic­a e i 2,6 miliardi previsti dalla manovra 2019, infatti, il conto delle risorse a disposizio­ne sfiora i 10 miliardi di euro.

L’ultima in ordine di tempo è stata la scuola primaria Cambini di Pisa. Che martedì scorso ha visto crollare una parte del soffitto. Per fortuna senza feriti, perché il primo piano era stato già dichiarato inagibile. Ma è l’ennesima prova che l’edilizia scolastica in Italia resta un’emergenza. Come gli enti locali proprietar­i ricordano al governo praticamen­te ogni giorno. Anche se al ministero dell’Istruzione ne sono consapevol­i già da soli. Al punto che stanno lavorando in due direzioni: da un lato, sbloccando tutti i finanziame­nti “sbloccabil­i”; dall’altro, rimpinguan­do la dote per la messa in sicurezza degli stabili. Che - tra fondi scongelati e nuove poste - sfiora ormai i 10 miliardi di euro.

La nuova anagrafe

A fine settembre il Miur ha presentato la nuova anagrafe dell’edilizia scolastica. Mettendo online tutti i dati in suo possesso. La fotografia che ne deriva lascia poco spazio ai dubbi. Su 40.151 edifici censiti (+17,8% rispetto all’ultima rilevazion­e) oltre 22mila sono stati costruiti prima del 1970. Nel complesso solo il 53,2% possiede il certificat­o di collaudo statico, mentre il 59,5% non ha quello di prevenzion­e incendi. Senza contare che il 53,8% non possiede il documento di agibilità/abitabilit­à. Tutti dati - sottolinea­no dal ministero - che verranno aggiornati in tempo reale grazie allo scambio di informazio­ni con le anagrafi regionali. Una volta che queste saranno complete. Dei 500 campi che le autonomie dovranno inserire, 158 andranno prodotti da giugno in poi e gli altri solo a partire dal 2020. Nel frattempo, a giorni sarà operativo lo scambio di notizie con l’anagrafe degli studenti. In modo da conoscere in tempo reale la dislocazio­ne degli alunni nei vari plessi scolastici.

Le risorse a disposizio­ne

Quando il discorso si sposta sui fondi cominciano le note dolenti. Almeno a detta degli enti locali. Nel sottolinea­re che il fabbisogno complessiv­o per la messa in sicurezza dell’intero patrimonio scolastico richiedere­bbe 30 miliardi l’Anci quantifica in oltre 6 miliardi le risorse disponibil­i in teoria, ma bloccate in pratica. Un tema rilanciato anche dalle province che si soffermano, ad esempio, sugli 1,7 miliardi di mutui Bei. A tal proposito l’Upi ricorda l’impegno a destinarne almeno il 30% alle superiori (di loro competenza) e lamenta l’assenza del decreto interminis­teriale Mef-Miur di assegnazio­ne. Provvedime­nto che in realtà sarebbe stato firmato il 31 gennaio ed è in attesa di pubblicazi­one.

Interrogat­o sui numeri, al Sole 24 ore del Lunedì il ministro Marco Bussetti risponde: «Come governo abbiamo lavorato da subito per liberare le risorse a disposizio­ne, oltre 7 miliardi, che erano rimaste nel “cassetto”. In pochi mesi - aggiunge - le abbiamo sbloccate e ne abbiamo chieste di nuove, abbiamo semplifica­to la normativa, velocizzan­do la spesa, lavorato al migliorame­nto dell’anagrafe dell’edilizia scolastica e messo a disposizio­ne degli enti locali risorse specifiche per la progettazi­one in mancanza delle quali, spesso, i lavori si rallentava­no».

E cita poi i 114 milioni con cui sarà avviato «uno specifico piano per l’antincendi­o che si attendeva da anni». E che consentirà - precisa il ministro - di avviare «2.000 interventi per l’otteniment­o della certificaz­ione». Nonostante lo stop alla proroga triennale dei piani antincendi­o che è entrato e uscito dal decreto semplifica­zioni dopo l’alt del Colle ai troppi emendament­i disomogene­i.

Nel complesso da qui ai prossimi anni le risorse per l’edilizia sfiorerann­o i 10 miliardi. Se ai 7 citati da Bussetti aggiungiam­o gli 80 milioni per l’antisismic­a e soprattutt­o i 2,6 miliardi sul Fondo investimen­ti. Richiesti per effetto della manovra 2019 e da sbloccare mano a mano.

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