«Più tutela nelle aree turistiche»
Lotta ai parcheggiatori abusivi. A Napoli, la città dove il mini-Daspo urbano è stato maggiormente utilizzato, l’ordine di allontanamento di 48 ore ha riguardato quasi esclusivamente questo fenomeno.
Qual è la ragione?
A Napoli intorno all’attività di parcheggiatore abusivo ruota un giro d’affari spaventoso, senza parlare dell’ingerenza, ormai dimostrata, della criminalità organizzata. Ci sono inoltre comportamenti violenti e aggressivi che vanno contrastati.
E il mini-Daspo si è rivelato uno strumento utile?
Sì, le multe servono a poco. L’ottica non può essere però solo repressiva. Stiamo infatti cercando di potenziare sia i parcheggi che il trasporto pubblico.
E aldilà dei parcheggiatori abusivi? Non intendiamo utilizzare il miniDaspo nei confronti di senzatetto, writers o persone in condizioni di fragilità. Altrimenti potrebbe diventare uno strumento pericoloso. Il tema della sicurezza va sempre affrontato prevedendo misure di inclusione e solidaristiche. E questo è proprio il compito delle città. Writers e artisti di strada sono inoltre una risorsa. Per noi la creatività urbana è un valore.
Avete deciso di allargare le zone in cui può essere utilizzato?
Con l’ordinanza per la sicurezza urbama integrata, l’estensione è stata già prevista e ha riguardato le zone più sensibili, ossia il centro storico, le aree con maggiore affluenza turistica e quelle dove si svolge la vita notturna. Essendo un’ordinanza, ha una scadenza temporale: verrà però prorogata fino all’adozione del regolamento di polizia urbana che la renderà strutturale e che dovrebbe avvenire entro quest’anno. Ma stiamo anche lavorando al patto per la sicurezza, anch’esso previsto dal Dl 14/2017.