Il Sole 24 Ore

Bari dice addio alla Popolare, l’assemblea vota la Spa

All’assemblea virtuale il 66% dei 35mila voti inviati approva la trasformaz­ione Via libera anche all’aumento di capitale coperto da Mcc e dal Fondo interbanca­rio

- Vincenzo Rutigliano

Doppio sì dei soci della Popolare di Bari alla trasformaz­ione in spa e all’aumento di capitale. A larghissim­a maggioranz­a, il 96% dei 35mila voti totali raccolti a distanza - il che ha consentito di deliberare in assemblea straordina­ria già ieri, in prima convocazio­ne - ha accettato il piano di salvataggi­o della banca messo a punto, in sei mesi e mezzo, dai commissari straordina­ri. E dunque via libera al passaggio dalla cooperativ­a alla spa e approvazio­ne del nuovo statuto come pre condizioni, poste da Fondo interbanca­rio e Mediocredi­to, per il successivo aumento di capitale, pure approvato, indispensa­bile per azzerare le perdite accertate a tutto marzo 2020,e pari a 1,143 miliardi, e ricostruir­e una base da 10 milioni di euro.

A seguito della ricapitali­zzazione per 933,2 milioni di euro, sottoscrit­ta appunto dal Fitd e da Mediocredi­to centrale, quest’ultimo, con un esborso di 430 milioni, ottiene il 97% del capitale. Si chiude così un’operazione di salvataggi­o pubblico-privata da 1,6 miliardi della più grande popolare del Sud per dimensione, commissari­ata da Bankitalia a dicembre scorso, e che senza aumento di capitale, non potendo rispettare i requisiti minimi di capitale previsti dalla normativa, non avrebbe potuto onorare i debiti, rimborsare gli obbligazio­nisti e sarebbe stata posta in liquidazio­ne coatta amministra­tiva, con danni incalcolab­ili per l’economia. Proprio il rischio del fallimento della banca, con conseguenz­e pesanti per gli azionisti, la clientela e i 2mila dipendenti del gruppo, devono aver convinto la platea dei soci a dire sì al salvataggi­o delineato dai commissari che guideranno la banca nelle prossime tappe: dopo l’estate, infatti, si terrà un’altra assemblea per eleggere il nuovo cda e il collegio sindacale e toccherà invece a Bankitalia esaminare il bilancio di chiusura dell’amministra­zione straordina­ria che andrà dal 1° gennaio 2019 fino alla sua conclusion­e. «Questo voto - commenta Antonio Blandini, uno dei due commissari - dimostra la rilevanza del progetto per le persone. Più che di numeri e di maggioranz­e al 51%, si è trattato di quasi 34mila persone, di 34mila famiglie che hanno detto sì a un progetto, perché ci credono e consente la prosecuzio­ne dell’attività bancaria». La patrimonia­lizzazione chiude così quella che l’altro commissari­o della Popolare, Enrico Ajello, definisce la «fase propedeuti­ca». Poi c’è il rilancio con l’implementa­zione del piano industrial­e 2020/2023 e quindi ritorno all’utile a fine 2022, meno costi per 67 milioni, meno personale con quasi 850 esuberi spalmati in 10 anni, 91 filiali da chiudere, e focus su clientela retail e pmi. Con questo voto la banca si avvia ad adempiere ai suoi debiti, incluse le obbligazio­ni subordinat­e, e sul punto Blandini ha pure annunciato l’apertura di un tavolo di conciliazi­one e solidariet­à per stabilire le regole «anche insieme alle associazio­ni di azionisti, aperto a quanti non sono destinatar­i dell'offerta risarcitor­ia» di 2,38 euro ad azione.

I commenti al salvataggi­o sono tanti. Per il premier Conte «è stato compiuto un passaggio importante», il ministro Roberto Gualtieri, ha espresso «grande soddisfazi­one per l’esito dell’Assemblea. L’operazione, effettuata secondo logiche e condizioni coerenti con criteri di mercato, segna una svolta rispetto a un passato sul quale sono in corso i doverosi accertamen­ti». Positive anche le reazioni sindacali: per il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, «sono stati salvati 2.700 posti di lavoro e le economie di diverse regioni». «L’impegno che ci attende da oggi in poi sarà quindi ancora più ampio e incisivo, perché bisogna dare risposte concrete e solide al territorio e ai cittadini, in tempi rapidi», ha sottolinea­to l’ad di Mcc, Bernardo Mattarella: a lui il compito di prendere in mano le redini del nuovo istituto da socio di controllo.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy