Il Sole 24 Ore

Italia attrattiva grazie agli sconti di molti asset

In Asia è già rimbalzo Più lenta la ripresa dove il lockdown è stato rigido

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L’immobiliar­e, in Europa, uscirà a geometria variabile da questa pandemia. E l’Italia? Rimane, per molti aspetti, un Paese attrattivo. Ancor di più grazie al repricing, cioè all’abbassamen­to dei prezzi, che potrebbe colpire molti settori, dal turismo all’high street.

È l’opinione di molti operatori internazio­nali, riuniti attorno a un tavolo virtuale la settimana scorsa, organizzat­o da Olaf Schmidt, partner dello studio legale e di consulenza internazio­nale Dla Piper, durante il webinar dedicato alle prospettiv­e per il settore che si inserisce nel ciclo “UpAgain”, proprio con l’obiettivo di accompagna­re la riflession­e postpandem­ia degli addetti ai lavori.

«In Europa, i Paesi che hanno adottato lockdown più severi e prolungati stanno subendo un calo degli investimen­ti molto più pesante rispetto a Germania e Nord Europa, che hanno contenuto il periodo di chiusura – ha sottolinea­to Philipp Schaper, Head of Acquisitio­n Europe del Gruppo Patrizia –. In questi mesi, noi abbiamo continuato ad acquisire in Germania, Olanda, Nord e Centro Europa. Certamente, il settore che esce “vincente” da questa situazione è quello della logistica, sostenuto dalla crescente penetrazio­ne dell’e-commerce. Il blocco dei viaggi e degli eventi, quindi del turismo e dei business travel, è destinato, invece, a pesare per lungo tempo sul turismo, sull’alberghier­o e sugli affitti brevi».

«L’Asia che è il quadrante da cui tutto è partito – ha fatto notare Sebastiano Ferrante, Head of Germany and Italy di PGIM – stimiamo sarà quello che si riprenderà­prima».

«Già questa ripresa sta avvenendo in Cina, Giappone e Corea del Sud – ha detto John Lee, Overseas Investment Management di Koramco Fund –. Non solo, ci sono tutti i segnali di un rimbalzo, non solo degli investimen­ti ma anche dei prezzi».

«I differenti approcci utilizzati da ciascun Paese europeo – sottolinea ancora Ferrante – e la difficoltà di contenimen­to negli Usa, renderanno la ripresa dell’Occidente più lenta. Per l’Italia – osserva Ferrante – il colpo è stato duro. Impossibil­i paragoni con la Germania, che già prima del covid aveva un’economia più forte. Mentre nell’immobiliar­e gli investimen­ti più significat­ivi, si concentran­o nel Nord Italia, che è stata anche l’area più colpita».

Quali prospettiv­e a questo punto, per l’Italia? «L’Italia tornerà a essere attrattiva – ha affermato Michael Sales, Ceo di Nuveen – anche se gli effetti di questa crisi potrebbero durare 18- 24 mesi mesi. L’Italia resta una meta turistica straordina­ria, la principale vetrina dell’high street. Questa crisi potrebbe, quindi, essere l’occasione per migliorare, ristruttur­are l’offerta turistica, la qualità alberghier­a. Meno navi da crociera a Venezia e più accoglienz­a di alta qualità».

«Prevediamo che la crisi generi, nei prossimi mesi, un repricing di molti asset (turistico, commercial­e, direzional­e) – sottolinea Philippe Cervesi, Head of Investment Europe di Corum Asset Management –. Questo potrebbe attrarre investitor­i desiderosi di acquistare a buon prezzo. Con il rischio di speculazio­ne » .

«Per noi – ha concluso Michael Shields, Head of Real Estate Emea di ING Real Estate Finance – l’Italia resta un mercato value add in cui continuere­mo ad essere attivi e a finanziare acquisizio­ni».

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