Il liberale Trzaskowski costringe al ballottaggio l’ultraconservatore Duda
Il sindaco di Varsavia, il liberale Rafal Trzaskowski, costringe al secondo turno il capo di Stato uscente Andrzej Duda, fedelissimo di Jaroslaw Kaczynskj, capostipite degli ultraconservatori di Legge e giustizia. Il primo round delle presidenziali in Polonia si è chiuso domenica con Duda capace di conquistare quasi il 44% delle preferenze, ma ancora lontano dalla maggioranza necessaria per evitare il ballottaggio. Lo sfidante ha ottenuto poco più del 30%. Sono risultati ancora non definitivi, ma calcolati sulla base di oltre il 99% delle schede. L’affluenza è stata del 64,4%.
A maggio, Duda sembrava destinato a una facile vittoria al primo turno, ma i suoi consensi sono scesi quando le misure varate dal Governo contro il coronavirus hanno portato (anche) la Polonia sulla strada della prima recessione dal 2004. Nonostante l’ampio margine tra i contendenti, il ballottaggio del 12 luglio resta apertissimo, tanto che gli istituti di sondaggi ritengono il risultato troppo incerto per azzardare previsioni. Sarà un testa a testa tra le due anime del Paese: da una parte della barricata c’è la Polonia europeista e liberale, che affida le sue speranze di rivincita all’astro nascente di Piattaforma Civica, Trzaskowski. Dall’altra parte c’è la Polonia conservatrice e populista, che sta stringendo il proprio controllo su settori sempre più ampi dell’economia e delle istituzioni, in perenne conflitto con Bruxelles.
La posta in palio è altissima: una vittoria di Trzaskowski incepperebbe i piani di Legge e giustizia, che non ha i voti per scavalcare il veto presidenziale sui provvedimenti legislativi. Varsavia avrà addosso gli occhi del fronte dei Paesi europeisti, che spera in una clamorosa vittoria nel cuore del sovranismo, pronto a farne un segnale che vada oltre il voto polacco.
Per il sindaco di Varsavia la corsa resta tutta in salita. Se al ballottaggio si confermerà l’affluenza del primo turno 64%, a Duda servirà oltre un milione di voti in più per vincere, mentre il suo inseguitore dovrà trovarne più di tre milioni. Come da copione nella competizione tra liberali e sovranisti, il messaggio di Trzaskowski conquista la maggior parte delle città più grandi, ma non attecchisce nei piccoli centri e nelle aree rurali, che restano feudo di Legge e giustizia.
Duda può contare sull’appoggio della televisione di Stato, che per molti polacchi è il primo canale d’informazione. Nel principale programma notturno di notizie, viene messa ripetutamente in discussione l’autenticità del cattolicesimo di Trzaskowski e si mette in forse la sua capacità di combattere per gli interessi della Polonia, dato che da studente è stato beneficiario di una borsa di studio erogata da una fondazione legata al filantropo George Soros, una figura demonizzata dai gruppi di estrema destra.
Duda non ha perso un secondo a rituffarsi in campagna elettorale ed è tornato ad attaccare con violenza gli omosessuali, accusati di minacciare i valori cattolici del Paese. Trzaskowski, che al contrario è un sostenitore dei diritti Lgbt e a Varsavia, ha sostenuto le linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità sull’educazione sessuale.