Ceramica, nel nuovo contratto 76 euro in tre anni
L’intesa con i sindacati riguarda 207 aziende e oltre 24mila occupati Giorgio Romani: «Buona notizia per tutto il settore ceramico italiano»
Confindustria ceramica e i sindacati del settore - Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil - hanno siglato l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto (76 euro in tre anni) dei settori piastrelle, ceramica sanitaria, stoviglieria e materiali refrattari, scaduto il 31 gennaio 2019.
Confindustria ceramica e i sindacati del settore - Filctem- Cgil, FemcaCisl, Uiltec-Uil - hanno siglato l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto dei settori piastrelle, ceramica sanitaria, stoviglieria e materiali refrattari, scaduto il 31 gennaio 2019. Il nuovo contratto prevede un aumento a regime di 76 euro (al ( al livello retributivo D1), che sarà distribuito in tre tranche.
L’ipotesi di accordo sarà ora sottoposta all’approvazione delle assemblee dei lavoratori, che si terranno nel mese di dicembre.
L’aumento di 76 euro diventerà operativo con modalità differenti tra i vari comparti: per il settore piastrelle, gli scaglioni prevedono aumenti in busta paga di 31 euro a partire dal 1° gennaio 2021, 32 euro dal 1° gennaio 2022 e 13 euro dal 1° gennaio 2023; per gli altri settori (ceramica sanitaria, stoviglieria e materiali refrattari) si procederà con un primo aumento da 30 euro dal 1° gennaio 2021, seguito da aumenti di 20 euro dal 1° gennaio 2022 e ulteriori 26 euro dal 1° gennaio 2023.
« Il rinnovo del contratto prima della fine di un anno così complesso come il 2020, per le conseguenze della pandemia, ritengo sia una buona notizia per tutto il settore ceramico italiano», commenta il presidente della commissione sindacale di Confindustria Ceramica Giorgio Romani.
Una volta approvato dai lavoratori, il nuovo contratto sostituirà quello stipulato il 16 novembre 2016 e avrà una durata di 42 mesi (1° gennaio 2020 - 30 giugno 2023). « Le conseguenze della seconda ondata – continua Romani – si sentiranno inevitabilmente nei prossimi mesi sui nostri mercati ed è importante poter affrontare le sfide che ci attendono in un quadro di costruttive relazioni industriali. L’accordo raggiunto giovedì sera rappresenta, in questo senso, un punto di equilibrio e, dal nostro punto di vista, un significativo investimento sullo strumento contrattuale » .
Sul versante della previdenza complementare l’accordo prevede un incremento dello 0,20% del contributo Foncer a carico dell’azienda, che scatterà dal 1° gennaio 2022. Anche in questo caso, per gli altri comparti del settore l’incremento sarà attuato con tempistiche differenti: 0,1% dal 1° gennaio 2022 e 0,1% dal 1° gennaio 2023.
Sono stati inoltre previsti qualificati interventi sulla parte normativa, oltre all’istituzione di due commissioni tecniche paritetiche: una sul sistema classificatorio e l’altra sul divisore orario, che avrà il compito di analizzare e proporre soluzioni alle differenti interpretazioni sul tema. «Con i sindacati approfondiremo anche il tema del lavoro da remoto, per arrivare nel periodo di vigenza del nuovo contratto a una piattaforma di nuove regole condivise » , aggiunge Romani.
Nell’intesa è stato recepito l’accordo quadro (Confindustria- ( Confindustria- Cgil, Cisl, Uil, del 25 gennaio 2016) sul tema della violenza di genere, ed è stato potenziato il capitolo sulle pari opportunità e tutela della persona. Introdotti nel contratto anche i temi della occupabilità e del bilanciamento generazionale.
L’industria italiana della ceramica occupa 24.289 addetti in 207 aziende. Il comparto più rappresentato è quello delle piastrelle, con 135 imprese e 19.318 addetti. Seguono i settori materiali refrattari (32 aziende, 1.734 addetti), ceramica sanitaria (30 ( 30 aziende, 2.672 addetti) e stoviglieria (10 ( 10 aziende, 665 addetti).
Nel 2019 il comparto ha generato un fatturato complessivo di 6,14 miliardi di euro, di cui 4,87 con l’export. A causa dell’emergenza Covid e del lockdown di primavera le stime per il 2020 prevedono un calo nell’ordine del 15% per la produzione annuale, con inevitabili ripercussioni anche sui ricavi del settore.