Il Sole 24 Ore

# OTC

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Il trading degli swap sui tassi d’interesse in euro, dollari Usa e sterline e alcuni credit default swap, per un valore nozionale vicino ai 50 mila miliardi di euro e pari al 7% del mercato mondiale, è rimasto impigliato nelle maglie sfilacciat­e dello scontro tra Londra e Bruxelles su Brexit. L’autorità europea per i mercati Esma (European securities and markets authority) ha stabilito a normativa vigente che la negoziazio­ne di questi derivati OTC sulle piattaform­e nel Regno Unito - paese al quale la Commission­e europea non riconosce per ora l’equivalenz­a - da parte delle filiali nel Regno Unito di istituzion­i finanziari­e europee andrà soggetta alla normativa europea DTO e non soltanto alla normativa inglese a partire dal primo gennaio 2021. Una doppia regolament­azione: ora con sovrapposi­zioni ora con divergenze.

La decisione dell’Esma ricade sulle filiali nel Regno Unito delle istituzion­i finanziari­e europee (investment firms) che negoziano derivati a Londra: non essendoci equivalenz­a, saranno soggette alle regole britannich­e (di recepiment­o di Mifid II) e anche alla DTO della Ue.

Questo giro di vite ha impatti solo negativi perché danneggia la liquidità di questi strumenti - tanto a Londra quanto in Europa - e fa lievitare i costi di transazion­e, soprattutt­o a danno degli utenti finali sui quali gli intermedia­ri potrebbero scaricare l’intero aggravio. Non crea un rischio sistemico.

La soluzione a questo problema

Gli swap Otc (Over the counter) sono dei contratti derivati che vengono acquistati e venduti al di fuori dei mercati regolament­ati (in Borsa italiana non si scambiano gli swap Otc ma derivati quali, per esempio, i future e i warrant). Nei derivati Over the counter, quindi, la regolament­azione è demandata alla contrattaz­ione tra le parti e il prezzo lo fa appunto il mercato.

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