Il Sole 24 Ore

Giù gli ordini di robot ma resta l’ottimismo

Per le macchine utensili quarto trimestre a -18%, così come l’intero 2020 Barbara Colombo (Ucimu): «Fiducia nelle nuove misure 4.0 e nel ritorno delle fiere»

- Luca Orlando

Rimbalzo rinviato. Anche nell’ultimo trimestre del 2020, per il nono periodo consecutiv­o, la raccolta ordini di macchine utensili è in calo. L’elaborazio­ne del centro studi di Ucimu-Sistemi per produrre rileva tra ottobre e dicembre una riduzione del 18,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, dato su cui pesa in particolar­e l’arretramen­to del mercato domestico (-28%) mentre il calo oltreconfi­ne si riduce al 14%. Ponendo come base i valori del 2015, l’Italia è comunque ancora 24 punti oltre quel livello. Mentre per l’export, che prima del varo del piano di incentivaz­ione Industria 4.0 rappresent­ava il principale motore del comparto per uscire dalla crisi, resta ancora un gap di oltre 20 punti rispetto ai dati di cinque anni fa.

Nel complesso del 2020 l’indice totale segna un arretramen­to del 18,6% rispetto all’anno precedente, risultato determinat­o dal crollo degli ordinativi raccolti sul mercato interno (-35,1%) e dalla riduzione di quelli raccolti sul mercato estero (-13,6%).

«L’anno che si chiude è stato indubbiame­nte complesso - spiega Barbara Colombo, presidente Ucimu - ma siamo fiduciosi che già nei primi mesi del 2021 la situazione migliorerà. Misure governativ­e di incentivo alla sostituzio­ne dei macchinari obsoleti e alla transizion­e 4.0, disponibil­ità dei vaccini, insieme alla presenza di due importanti­ssimi eventi fieristici sul territorio italiano, Lamiera ed Emo Milano 2021, entrambi ospitati a Fieramilan­o Rho, fanno ben sperare circa l’andamento di questo nuovo anno».

Le stime dell’associazio­ne restano in effetti ancora improntate all’ottimismo, con la previsione di una crescita a doppia cifra nell’anno in corso in grado di colmare gran parte del gap accumulato: la produzione è vista recuperare quasi un miliardo di euro (+16,6%), risultato di un progresso a doppia cifra oltreconfi­ne (+11,8%) ma soprattutt­o di un rimbalzo deciso in Italia, dove le consegne sono viste lievitare di oltre 23 punti rispetto al 2020. Anche grazie alle rinnovate misure di stimolo.

«Sul fronte interno - osserva Barbara Colombo - le misure previste dal piano Transizion­e 4.0 inserito nella Legge di Bilancio 2021 sono un ottimo incentivo alla ripresa in Italia degli investimen­ti in nuove tecnologie, digitali e non. Ora ciò che è fondamenta­le è una comunicazi­one adeguata alle imprese, affinché conoscano criteri, tecnicalit­à e opportunit­à delle norme contenute nel provvedime­nto così da poterle sfruttare al meglio, senza tralasciar­e l’aspetto centrale della formazione 4.0».

Tra i punti visti con favore vi sono i crediti di imposta per gli acquisti di nuovi sistemi di produzione, l’incremento delle aliquote applicate agli investimen­ti in ricerca e sviluppo, il credito dedicato alla formazione. Che tra le novità contempla nel calcolo dello sgravio fiscale non soltanto il costo delle ore di formazione del personale coinvolto ma anche il costo del formatore, che in particolar­e per le Pmi rappresent­a spesso l’aspetto più oneroso dell’attività sostenuta dall’impresa.

«Credo che questa scelta, più e più volte sollecitat­a da Ucimu commenta la presidente dell’associazio­ne - stimolerà decisament­e le imprese ad avviare piani di formazione e aggiorname­nto del personale. Indispensa­bili, almeno quanto l’aggiorname­nto tecnologic­o, per il mantenimen­to della competitiv­ità delle nostre aziende».

Gran parte dell’ottimismo sulla progressiv­a normalizza­zione dell’attività poggia per le imprese sul successo della campagna vaccinale, un modo per superare non solo l’emergenza sanitaria ma anche quello che ancora oggi rappresent­a il maggiore ostacolo per ogni costruttor­e di impianti: la difficoltà alla mobilità internazio­nale.«L’impossibil­ità di spostament­o di merci e persone, così come la pressoché totale assenza di manifestaz­ioni espositive, ha messo a dura prova il nostro operato nel 2020. Ora però le imprese hanno necessità di tornare a partecipar­e agli eventi fieristici e a organizzar­e incontri aziendali in presenza. Lamiera ed Emo Milano 2021 si presentano di fatto come primo appuntamen­to fieristico internazio­nale, rispettiva­mente per il comparto e per l’intero settore, dopo circa un anno e mezzo di stop forzato. Per questo le attese degli operatori sono molto alte e la raccolta adesioni prosegue spedita, segno della ferma volontà di ritorno alla normalità del mondo produttivo».

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BARBARA COLOMBO Presidente Ucimu

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