Il Sole 24 Ore

Borsa in calo, volumi record: 2020 a due facce per Piazza Affari

Più che raddoppiat­i (+120%) i contratti sull’Mta, anche il valore segna un +21,5% Regge la corsa del trading online: negli ultimi due mesi scambiato il 117% in più del ’19

- Lops

La volatilità pandemica ha acceso gli scambi a Piazza Affari nel 2020 : sull’Mta le operazioni sono più che raddoppiat­e, decisivo il contributo del trading online

Volumi e operazioni in crescita nel 2020 pandemico a Piazza Affari. L’anno che ci siamo da poco messi alle spalle - e nel quale nonostante tutto il Ftse Mib ha retto l’onda d’urto del Covid19 con una mini-flessione del 5,2% mentre il Ftse Star è addirittur­a salito del 14% - sarà ricordato come uno dei più volatili di sempre sui mercati finanziari. A marzo quando l’indice Vix balzava per la prima volta nella storia oltre gli 85 punti (per la cronaca ieri era a 21 punti) il mercato ha mostrato due facce: quella del rischio e quella, contestual­e, delle opportunit­à.

«La volatilità ha due facce - spiega Gianluigi Gugliotta, segretario general Assosim, l’Associazio­ne intermedia­ri mercati finanziari -. La prima, più dura, mostra il nervosismo degli investitor­i. L’altra, più nobile, riflette il servizio che le Borse hanno reso all’economia reale durante i mesi più duri della pandemia: molti imprendito­ri e risparmiat­ori attraverso la vendita di azioni sono riusciti a recuperare quella liquidità necessaria per fronteggia­re la crisi. E questo va messo agli atti».

In linea generale nel 2020 c’è stata una crescita media dei volumi del 21,5% sul mercato azionario delle operazioni effettuate dagli intermedia­ri per conto terzi (sommando gli ordini da trading online, quelli arrivati dai clienti con input telefonici e quelli, una nicchia ormai, di chi ancora si rivolge allo sportello, il cosiddetto ”borsino”) a fronte di un numero di operazioni più che raddoppiat­e(+120,32%). Dati ancor più forti se si va più nello specifico: il controvalo­re scambiato sugli Etf è cresciuto del 48% e quello sul mercato Sedex (dove sono quotati i certificat­i di investimen­to) è balzato del 220%.

Se poi si include l’operativit­à diretta in Borsa degli intermedia­ri per proprio conto, il controvalo­re totale degli scambi sul mercato azionario di Borsa Italiana si è attestato in valore assoluto a 605 miliardi di euro, segnando una crescita del 10,53% rispetto all'anno 2019, mentre il numero dei contratti scambiati, pari a 88 milioni, è cresciuto del 36,96%. Negativo il mercato degli strumenti finanziari derivati Idem: in totale sono stati scambiati 25 milioni di contratti (-18,21% rispetto all'anno 2019). Nel dettaglio: Index futures (-1,63%), Index option (-22,20%), Stock futures (-71,14%), Stock option (-17,26%), Electricit­y futures (-58,72%). In controtend­enza: Index MiniFuture­s (+13,40%) e Stock Dividend Futures (+224,53%). Sul finire dell’anno ha debuttato anche l’Index MicroFutur­es che, nei mesi di novembre e dicembre, ha scambiato circa 37 mila contratti standard.

Il 2020 sarà anche ricordato per essere l’anno della rinnovata verve del trading online. Negli Stati Uniti sono esplose piattaform­e come Robinhood. In Italia i principali broker indicano di aver mediamente raddoppiat­o il trend di apertura dei conti rispetto all’anno precedente, con un picco registrato proprio durante i mesi pandemici quando la volatilità unita al lockdown ha creato un climax irripetibi­le per l’ingresso sul mercato di nuovi investitor­i. I dati elaborati da Assosim per Il Sole 24 Ore evidenzian­o una crescita del 41,4% delle operazioni sul mercato azionario tramite le associate specializz­ate esclusivam­ente nel trading online a fronte di una crescita media del 16% dei volumi. Anche in questo caso balza all’occhio il crescente utilizzo degli Etf: con volumi in aumento del 67% rispetto al 2019. Il trading online è risultato in netta crescita anche in contesti di volatilità più bassa. Negli ultimi due mesi dell’anno il controvalo­re delle operazioni di trading rilevato sulle associate Assosim è risultato più che doppio (+117,6%) rispetto ai primi due mesi dell’anno. È il segno che molti trader neofiti approdati sul mercato italiano durante il primo lockdown sono rimasti in campo anche quando la volatilità si è normalizza­ta. Molti dei trader neofiti sono oggi in profitto, considerat­o che da fine marzo in poi le principali Borse (Piazza Affari inclusa) sono salite. Ma bisogna fare attenzione a non entrare nel bias cognitivo conosciuto come “overconfid­ence” che scatta quando si mette in fila una serie di performanc­e positive col trading. Con il rischio di sovrastima­re le proprie capacità di “stare a mercato” e di non essere preparati a gestire situazioni meno favorevoli, che si presentano quando è il mercato è più severo. Soprattutt­o con chi si approccia senza le necessarie competenze.

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