14. ROMA sabato 28 novembre 2020 LA CRISI DELCOMMERCIO Il giorno degli sconti pazzi come in America non va malissimo. Meglio nelle grandi catene Il Venerdì èmeno «nero» Il Black Friday romano all’insegna di una leggera ripresa delle vendite. Folla in centro DAMIANA VERUCCI ••• Un venerdì all'insegna di una leggera ripresa delle vendite nei negozi della Capitale. Anchese i romani hanno prediletto i marchi a poco prezzo, grandi magazzini e centri commerciali e gli store tecnologici. Il Black Friday ieri ha mostrato una faccia diversa rispetto ai giorni scorsi quandoa sconti già iniziati loshopping non era certo decollato. Latradizione di origineamericana, importata già da qualche anno in Italia, è invece stata rispettata sebbene siamo molto lontani dai numeri registrati lo scorso anno. «Qualche busta dello shopping inpiù siè vista nelpomeriggio – conferma David Sermoneta, presidente del centro per Confcommercio Roma – e anche qualche fila all'ingresso dei grandimagazzini e dei grandi store, nei restanti negozi tuttavia non c'era aria di festa». A sentirli direttamente, i commercianti, confermanolo stessoandamento. «Poca gente, qualcosa in più oggi si è comprato ma non tanto da notare troppo la differenza con gli altri giorni – racconta il titolare del negozio Trancanelli di via Sabotino, in Prati – abbiamopubblicizzato il Black Friday già da qualchegiornomafinoadoggi (ieri n.d.r) neanchegli sconti hanno attratto la clientela». Sulle vetrine dei negozi campeggiano i numeri dei prezzi scontati, -20 o -30 per cento e c'è anche chi si spinge fino al metàprezzo. Adesempiomarchi come Yamamay, Golden Pointhannole vetrinetappezzate di percentuali di sconto, ma non si nota il via vai di gente né si registrano file agli ingressi di mattina o nel pomeriggio. La commessa del punto vendita di Golden Point a Vigna Clara ammette che «oggi un po' più di gente In centro Ieri sera via del Corso intasata dalle auto nelle ultime ore del Black Friday. Sopra e sotto a sinistra via Cola di Rienzo 50 si è vista, ma comprano l'essenziale, un pigiama, un paio di calze, un pantalone, nonostante pratichiamo uno sconto più alto per chi acquista più capi con lo stesso scontrino». Su via Cola di Rienzo non c'è follae lamattina i negozisono mezzivuotimentrenelpomeriggio le strade si riempiono un po' di più, ma anche in questo caso a registrare maggiori acquisti sono negozi in franchising, monomarca e chi pubblicizza occasioni o metà prezzo. Alla Coin sulla stessa via, ma anche a quella a San Giovanni gli ingressi sonoregolari per tutta la giornata e non si può parlare di file. Le stesse, invece, si sono viste davanti ai punti venditaDecathlon, mapiùchealtro dimacchine che cercavano un parcheggio. Perché poi all'interno degli stessi punti vendita, tra distanziamento e misurazione della temperatura, tutto scorrevainmodopiuttosto regolare. La sensazione è più che altro quella di romani alla ricerca dell'occasione sfruttando magari l'idea di iniziare con i regali di Natale a parenti e amici. Perché se le feste dovranno essere all'insegna dei contatti tra congiunti e di pochi pranzi e cenoni, difficile far tramontare del tutto l’idea del pensiero da scartare sotto l'albero. «Acquistichenonsuperano i 100 euro – racconta Per cento Gli sconti in molti negozi. Ma soprattutto del 20-30% già da qualche giorno Mario, commessoinunnegozio di abbigliamento di via del Corso - chi compra ci dice chiaramente che non può spendere troppo questo anno». E, a proposito delloshopping sono rimasti con le braccia conserte, ieri, almeno fino al primo pomeriggio quando si è iniziata a intravedere più gente che anche a causa della ztl aperta ha scelto di raggiungere il centro e farsi una passeggiata. Molti negozi sono già decorati a festa e grandi sorrisi accolgono chi entra e chiede il prezzo di uncapo di abbigliamentoodi un oggetto esposto. »C'è voglia di rifarsidaunastagione a dir poco drammatica – chiosa Valter Giammaria, presidente Confesercenti Roma – ma le vendite restano ancora lontanissimedall'essere soddisfacenti». Meno budget Si entra nei negozimasi spende di meno e per «pezzi» di uso quotidiano utile e non frivolo in centro, sono i negozi del cuore diRomaa soffrire di piùancheil giornodel «venerdì nero». Fatta eccezione per Zara e pochissimi altri i commessi © RIPRODUZIONE RISERVATA VIA LAURENTINA INTASATA Assalto al nuovo centro commerciale Tutti in fila davanti al nuovo punto vendita dell’irlandese Primark FERNANDO MAGLIARO Code all'apertura per accertare il rispetto delle norme anti-Covid. L’afflusso principaleèstato registrato al punto vendita della Primark, il primo a Roma del colosso irlandese dell’abbigliamento giovanile con code decisamente lunghe anche svariatecentinaia di metri. Degli altri160negozi, invece, pieni ma non «presi d’assalto». Immancabililepolemichepolitiche come la abituale minaccia dell’ennesimo esposto da parte del Codacons contro il Comune «per concorso in epidemia» qualora «emergeranno contagi legati agli assembramenti odierni». Attacca il Pd: «Gli assembramenti sono uno degli anelli deboli del controllo della pandemia Sulla Laurentina per riuscire ad entrare nel nuovo centro commerciale Maximo. E all’interno per lo shopping a prezzi scontati ••• Il caos è arrivato intorno all’ora di pranzo: per un paio d’ore traffico impazzito intorno al Centro Commerciale Maximo sulla Laurentina. I 3800postiautoeranotutti pieniedèstato necessario procedere alla chiusura. Ovvie le ripercussioni in tutta la zona. A metà pomeriggio, poi, piano piano, la situazione è rientrata nella normalità: l’inaugurazione delMaximo, quindi, è andata più o meno secondo previsioni. La polizia locale ha potenziato ulteriormente il servizio di controlloperagevolare la viabilità. Orala situazionestaandandoanormalizzarsi. Verifiche di routine da parte degli agentiancheall'interno e il prezzo salato lo pagano gli operatori sanitari, i lavoratori e i cittadini che seguono ler egole anti contagio. Chiediamo alla Sindaca Raggi se si era posto il problema se era opportuno aprire un nuovo centro commerciale il giorno del black friday dal punto di vista pandemico». Per Stefano Fassina, invece, ora servono le opere pubbliche: «con il ricatto del lavoro, gli interessi privati prevalgono sul bene della comunità. Gli investimenti privati fiorisconosullemaceriediunacittà sfiancata dalla mancanza di servizi efficienti e di opere pubbliche». Discorso analogo per Cristina Grancio: «È evidente che a Roma quando i poteri forti decidono di sottomettere i bisogni dei cittadini, sottoscritti negli accordiurbanistici, trovanoasostenerli tutte le forze politiche». © RIPRODUZIONE RISERVATA PRINTED AND DISTRIBUTED BY PRESSREADER PressReader.com +1 604 278 4604 ORIGINAL COPY . ORIGINAL COPY . ORIGINAL COPY . ORIGINAL COPY . ORIGINAL COPY . ORIGINAL COPY COPYRIGHT AND PROTECTED BY APPLICABLE LAW