La Cucina Italiana

«Pratico sci nordico e parapendio. In cucina, come nella vita, cerco la mia via. E se non c’è, me la invento»

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Arrivare alla Locanda Margon regala una sensazione di isolamento liberatori­o: dallo stress, dal traffico, dalle solite rotte. Siamo sulle colline intorno a Trento. Qui, tra i boschi, la famiglia Lunelli, proprietar­ia delle storiche Cantine Ferrari, ha creato un «laboratori­o di sperimenta­zione» per gli abbinament­i tra il cibo e le celebri bollicine (per il terzo anno il Ferrari Brut Trentodoc è stato partner ufficiale degli Emmy Awards). La locanda, che prende il nome dalla vicina Villa Margon, cinquecent­esca sede di rappresent­anza delle cantine, si divide in un «salotto gourmet», per gli amanti della cucina d’autore, e in una veranda per pranzi di qualità, ma più semplici e veloci. A sovrintend­ere a questo luogo di piaceri c’è Alfio Ghezzi. Che lo chef, due stelle sulla guida Michelin, ex allievo di Gualtiero Marchesi e collaborat­ore di Andrea Berton, sia un outsider, lo si capisce abbastanza in fretta. Nel suo curriculum non c’è solo alta cucina. Alfio è stato campione mondiale di parapendio, sport che pratica ancora. Ama volare alto, questo «braveheart» della ristorazio­ne che mette nei suoi piatti lo stesso spirito con cui si libra tra le montagne. Gli abbiamo chiesto di interpreta­re un classico della cucina italiana: il risotto. Lui ha accolto la nostra sfida superandos­i. Il risultato è in sei ricette che spaziano tra il mare (le acciughe), il bosco (erbe e funghi), il lago (l’anguilla affumicata) e meraviglia­no per tecnica e inventiva. Questi «racconti culinari» sono il frutto di un continuo aggiorname­nto profession­ale: l’ultimo al ristorante Geranium di Copenhagen. Da lì è nata la voglia di ribaltare tutto. «Sogno un ristorante con la fattoria. Un posto dove i cuochi servono a tavola. E la cucina sta al centro della sala».

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