La Gazzetta dello Sport

Se Roma rimane senza acqua e il lago di Bracciano è al collasso a chi bisognerà dare la colpa?

Allarmi inascoltat­i, captazioni selvagge, guerre politiche sotterrane­e: ora si rischia il disastro ambientale e nella Capitale si prepara un razionamen­to che si poteva evitare

- di GIORGIO DELL’ARTI gda@vespina.com

Ultime sull’acqua romana: fiotti sprizzano dall’asfalto in via Storchi, via Ramazzini, via dei Penitenzie­ri, via della Conciliazi­one e, ieri mattina intorno a mezzogiorn­o, in corso Rinascimen­to, punto visibile da tutto il mondo: siamo infatti proprio di faccia al Senato della Repubblica, nel cuore della città, a un passo da piazza Navona. I vigili hanno dovuto chiudere un tratto di strada tra piazza Sant’Andrea della Valle e via Giovanna d’Arco, e deviare le linee 30, 70, 81, 87, 492 e 628, con disagi non da poco per tutta la circolazio­ne che va dal corso Vittorio Emanuele II al lungotever­e. Queste notizie, in altri tempi relegabili tra le minime di cronaca, sono oggi cariche di significat­o. Si avvici- na venerdì, giorno del razionamen­to, con tre milioni di romani senz’acqua per otto ore su 24, a turno (un milione e mezzo a rotazione). Ieri un incontro programmat­o da tempo dall’Osservator­io permanente sull’Appenino centrale s’è subito trasformat­o in un focus sul lago di Bracciano tra i rappresent­anti dei ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrut­ture, la Regione Lazio, l’Acea, l’Anbi, l’Assoelettr­ica, la Protezione civile, le Autorità di Bacino. Troppa gente intorno al tavolo per un decisione che potesse essere subito operativa.

1Intanto sono arrivati i temporali...

Roma è un caso clamoroso, ma la siccità in Italia non è finita, e i temporali - tra la Sardegna, la Calabria, il Gargano - sono stati talmente violenti da risultare qualche volta dannosi.

2Il razionamen­to a Roma, dopodomani, ci sarà o no?

Forse no. Il presidente della Regione Lazio, Zingaretti, che ha imposto lo stop alla captazione di acqua dal lago di Bracciano, dice: «Ho chiesto all’Acea di formalizza­re una proposta alternativ­a al razionamen­to. Se è vero che da Bracciano si preleva un millimetro di acqua al giorno, non è un’esagerazio­ne togliere poi l’acqua ai romani per otto ore? Dico questo e non voglio fare polemiche, il tema è troppo delicato». Su Bracciano incombeva il rischio di una denuncia per disastro ambientale, il cui destinatar­io sarebbe stato, appunto, proprio Zingaretti. E le elezioni politiche sono alle porte. I romani non imputerann­o proprio alla sindaca Virginia Raggi, che in questo caso c’entra poco, la sete dei prossimi giorni? Del resto la trappola delle competenze costruita sulla fornitura dell’acqua è tipicament­e nostrana: l’ente che eroga, cioè l’Acea, è per il 51% del Comune di Roma, cioè risponde alla Raggi. Però il presidente della Regione può imporre a una società che non gli appartiene un certo comportame­nto, su cui magari sindaco e Acea non sono d’accordo. La Raggi l’altro giorno ha telefonato a Zingaretti, in effetti la sindaca, con un atteggiame­nto defilato, sta cercando di risolvere il problema. Il razionamen­to si potrebbe evitare innalzando i prelievi dalle altre quattro fonti che servono Roma. Basterebbe arrivare ai primi di agosto, quando la città si svuota e il fabbisogno cala. e poi sperare in qualche precipitaz­ione prima del gran rientro di settembre.

3Che dice il presidente dell’Acea?

Si tratta dell’ingegner Paolo Saccani. Definisce l’ordinanza della Regione «un atto illegittim­o, abnorme e sostanzial­mente inutile rispetto alla tutela del lago». Sostiene che è falsa la tesi secondo cui l’Acea sta prosciugan­do il lago. «Il prelievo da parte di Acea attualment­e è inferiore ai 1.100 litri al secondo: noi siamo responsabi­li di un calo del livello delle acque solo di 1,54 millimetri al giorno, il resto, circa 8 millimetri, è dovuto all’evaporazio­ne per il caldo e probabilme­nte anche ai moltissimi prelievi abusivi per pozzi privati. Con questa ordinanza la Regione dice di voler tutelare il lago ma il livello continuerà a scendere anche dopo aver bloccato le nostre captazioni con in più il risultato di aver lasciato centinaia di migliaia di persone senza acqua. Senza l’ordinanza della Regione non ci sarebbe nessuna emergenza idrica».

4Insomma il lago di Bracciano è prossimo al disastro ambientale o no?

Esiste un Consorzio del lago di Bracciano, formato dai tre comuni del lago (Anguillara Sabazia, Bracciano e Trevignano) più Roma. La Raggi, relativame­nte a questo problema, sarebbe dunque parte in causa. Sabrina Anselmo, sindaca di Anguillara, la accusa di non aver mai dato retta alle denunce e di aver disertato tutte le riunioni. Posizione interessan­te, perché anche la Anselmo fa parte del M5S e ha fatto capire che queste sue critiche potrebbero metterla nei guai con Beppe Grillo. Ma a parte questo risvolto politico, relativame­nte al pericolo di morte del lago, dice: «L’acqua sta finendo. Abbiamo chiesto alla Procura di aprire un’indagine per accertare le responsabi­lità. Sta finendo un’alga rara, che abbiamo salvato per miracolo espiantand­ola in laboratori­o. C’è l’ipotesi di disastro ambientale e archeologi­co. Le captazioni di acqua dal lago vanno fermate. Perché Acea non ci fornisce mai i dati relativi alle captazioni? Sono numeri che hanno solo loro. Anche Zingaretti, che stimo per ciò che ha fatto, glieli chiede nella sua ordinanza».

5La Raggi ha chiuso i famosi nasoni.

Anche il Vaticano, per via della siccità, non fa più zampillare l’acqua dalle due fontane gemelle di piazza San Pietro. Un altro colpo all’immagine della città amata dai turisti.

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ANSA Bagnanti nel Lago di Bracciano, in provincia di Roma: il lago è a -163 cm sullo zero idrometric­o e ne ha persi 10 nell’ultima settimana

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