La Gazzetta dello Sport

Hateboer più Castagne L’Atalanta pende a destra

Spinazzola e Gosens, Gasperini usa due terzini con lo stesso piede forte : per ora convivono, in futuro si giocherann­o un posto solo

- Matteo Spini BERGAMO

Prima che l’Atalanta risorgesse, tornasse alla vittoria contro il Sassuolo e disegnasse scampoli di storia contro l’Everton, sembrava che il suo gioco sulle fasce potesse essere destinato a diventare un problema. Quasi inevitabil­mente, visto che così tanto era cambiato rispetto a un anno fa, quando gli esterni erano diventati uno dei segreti meno segreti della squadra delle meraviglie. Oggi, però, con il barometro delle emozioni che si è ribaltato, ogni strada sembra in discesa e le fasce paiono già un dubbio fugato, una noia cancellata, magari un prossimo punto di forza.

COPPIA DI DESTRI Merito di una squadra che ha ingranato e di quella strana coppia di doppioni che sta negando la pura teoria. Due terzini destri contempora­neamente in campo, la stessa figurina appiccicat­a in due caselle diverse dell’album: con Hateboer e Castagne, il giochetto pare funzionare. Tandem anomalo il loro: un olandese e un belga, rivali quasi per definizion­e. E rivali sono anche loro, almeno sulla carta: dei due, ne dovrebbe giocare solo uno, mentre l’altro è destinato alla panchina. Sulla carta: perché intanto che Spinazzola e Gosens sono fuori, stanno giocando entrambi, con il trasloco di uno dei due sulla corsia mancina. Attualment­e, il «migrante» è Castagne, ma anche Hateboer può essere eventualme­nte impiegato a sinistra. Entrambi in campo, con il paradosso di un confronto diretto perennemen­te acceso: chi gioca meglio aumenta le proprie chance di titolarità futura.

BALLOTTAGG­IO Oggi, è una poltrona per due: Timothy Castagne è il nuovo arrivo, sulla carta il sostituto di Conti, su cui il club ha investito in estate per l’acquisto dal Genk, dopo l’addio del predecesso­re e il mancato arrivo di Foket. Destro naturale, sa unire fase difensiva e offensiva, ma deve ancora crescere in personalit­à, essendo uno degli ultimi arrivati nel pianeta Atalanta. Hans Hateboer, invece, ha dalla sua sei mesi di ambientame­nto in più: è arrivato a gennaio dal Groningen e ha utilizzato la seconda parte della scorsa stagione per prendere le misure. La velocità è il suo punto forte ed è più rodato del compagno: per questo, nelle prime uscite, è stato lui il titolare, ma il ballottagg­io è destinato a restare aperto.

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LIVERANI Hans Hateboer, 23 anni, arrivato a gennaio

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