IL VOTO DI FIDUCIA DI SPALLETTI E SARRI
Il voto di fiducia di Luciano Spalletti e Maurizio Sarri merita particolare attenzione. L’allenatore dell’Inter e quello del Napoli in queste ultime ore si sono esposti (più o meno pubblicamente) per dire la loro sulla scelta di alcuni giocatori trattati dai rispettivi manager. In particolare il tecnico nerazzurro ha chiesto (e ottenuto) garanzie sull’integrità fisica del talentuoso Rafinha e del difensore Lopez, mentre Sarri ha messo in chiaro che preferisce le qualità di Simone Verdi (che lui ha avuto ad Empoli) a quelle del catalano Gerard Deulofeu. Storie ordinarie per il mercato, si dirà. In effetti la prassi vuole che le società concordino con i loro allenatori la campagna di rafforzamento. In realtà non è sempre così e se in estate questa dialettica spesso passa inosservata è solo perché i tempi sono più lunghi: soprattutto i campionati sono appena iniziati.
A gennaio la musica cambia. Innanzitutto perché tutto deve essere fatto più in fretta e i mesi precedenti hanno detto con chiarezza che cosa serve per correggere i difetti della squadra. Così all’allenatore tocca davvero l’ultima parola. O meglio: si rischiano autentici casi diplomatici se le scelte non sono condivise appieno.
Sia Spalletti che Sarri hanno un carattere forte. Dopo il pari di Firenze la guida interista ha lasciato il segno con quel: «Lo sa anche mia nonna cosa ci manca...», facendo chiaramente intendere la necessità dei rinforzi. Ora Ausilio e Sabatini stanno cercando di accontentarlo, ma è interesse comune che i nuovi arrivati abbiano tutte le carte per inserirsi in fretta. E al meglio. In casa napoletana la meticolosità di Sarri è un marchio di fabbrica. Tutti ormai sanno che entrare nelle sue grazie tattiche è decisivo per qualsiasi giocatore. Così lo stesso Aurelio De Laurentiis ci tiene ad assecondarne le esigenze. Il bivio Verdi-Deulofeu appare decisivo per i primi della classe. Centrare (o meno) questo colpo può valere addirittura lo scudetto, vista la strenua concorrenza juventina. Ovviamente il d.s. Giuntoli ce la sta mettendo tutta per trovare la soluzione più gradita al mister azzurro. E se non ci riuscisse?
In questi casi tutti devono fare la loro parte. Anche gli allenatori sanno che è bene restare nei confini del possibile. E non arroccarsi sulle questioni di principio. La verità è che prendere decisioni così delicate in tempi così ristretti non è semplice per nessuno. Il mercato di riparazione ha da sempre un indice di difficoltà elevato. L’offerta non è sempre di qualità e i saldi comportano spesso qualche insidia. È bene, allora, fare squadra nelle scelte. Tenendo in conto l’importanza di questo speciale voto di fiducia.