Shiffrin vola bassa ma punta 5 ori
La corsa agli ori di Mikaela Shiffrin partirà dalla sua miniera preferita. Col rinvio a giovedì del gigante di ieri, sarà infatti lo slalom ad aprire il programma femminile dello sci, questa notte alle 2.15 e alle 5.45 italiane. L’inizio ideale per il fenomeno statunitense, che arriva a PyeongChang con l’ambizione di prendere più medaglie possibili. Nel 2014, 18enne e già iridata, conquistò l’oro di Sochi nella specialità e lanciò la sfida a sé stessa, «vincere cinque ori alla prossima edizione dei Giochi». Quattro anni dopo Mikaela è cresciuta abbastanza per capire che è il caso di volare un po’ più basso, ora dice che si accontenterebbe
«di andare a medaglia in più gare» e che non sa se avrà energie sufficienti per fare tutte le gare. Quest’anno Mikaela ha dimostrato di essere competitiva ovunque. E iniziare l’Olimpiade con la sua specialità preferita, quella dei tre ori iridati, di quello olimpico, delle 33 vittorie e delle quattro coppette consecutive, non può che essere un trampolino perfetto per le sue ambizioni. Eppure nell’ultimo slalom di Coppa, a Lenzerheide, a Mikaela è successo l’imponderabile: aveva più di un secondo di vantaggio su Petra Vlhova, stava dominando, ma ha inforcato. «Non so cosa fosse successo nella mia testa — ha dichiarato —. Ho deciso di parlarne con uno psicologo. Alla stanchezza fisica un atleta è abituato, ma quando ti si accendono le luci rosse e la test va in tilt allora è tutto più complicato».
ALTRO PIANETA Ora Mikaela dice di aver ricaricato le batterie, che la settimana di stacco con il forfait di Garmisch le ha fatto bene. «L’abbiamo incrociata Mikaela in pista — racconta il capoallenatore azzurro Matteo Guadagnini —, scia forte». «Mikaela Shiffrin è la sciatrice più impressionante che io abbia mai visto», ha commentato Bode Miller. Petra Vhlova, la sola in grado di batterla nell’ultimo anno, cercherà di metterle pressione; mirano al podio anche Frida Hansdotter e la svizzera Wendy Holdener, con il possibile inserimento della slovacca Veronica Velez Zuzulova, che a Lenzerheide ha firmato il terzo miglior tempo nella seconda manche al rientro dopo 12 mesi di stop per un infortunio. L’Italia schiera Chiara Costazza, Irene Curtoni e Manuela Moelgg. La loro stagione tra i pali stretti non ha dato grandi soddisfazioni, ma dietro al fenomeno può succedere di tutto. «La pista è tecnica, la neve dura, le ragazze stanno bene» chiude Guadagnini.