MAGO SILVA
Acuto di André al 94’: Genoa k.o. Milan vicino alla zona Champions
Gattuso si porta a -6 dal 4° posto con il derby in meno
Curioso: il promesso golden boy che si era perso, si è finalmente ritrovato con quello che sembra a tutti gli effetti un golden gol. Palla in rete e tutti a casa, partita finita. Non ci può essere vittoria all’ultimo respiro più di questa. Il buon Genoa, incredulo, si mangia le mani, il Diavolo gode. André Silva il golden boy (nel senso dei soldi pagati per lui eh, Rivera non c’entra) che finora aveva reso zero in campionato e qualcosina in Europa League, sceglie un momento particolare per mettere la sua prima firma in Serie A. Questo è un gol che pesa come un macigno, per diverse ragioni. Prima: rimette in marcia il Diavolo dopo la delusione di giovedì contro l’Arsenal. Seconda: non interrompe un’emozione, pardon la serie di vittorie in campionato. Sono quattro successi di fila, al Milan non capitava da quasi 4 anni. Terzo: i tre punti permettono alla banda del Ringhio di salire a 47 punti, staccare la Samp e rosicchiare punti all’Inter e alla Lazio. Il Milan ora è a -6 dal quarto posto Champions occupato dai biancocelesti e deve recuperare il derby. Incredibile pensare che a fine girone d’andata, nei giorni di Capodanno, Gattuso era a -15 dalle romane, ai tempi quarte, e a-16 da Spalletti.
LA CHIAVE Anche dopo Marassi, ci sono soltanto conferme per l’ottimo Gattuso: il suo Milan è ordinato, è solido, è convinto, è «giocante». E adesso è pure fortunato. Ma è vero che la fortuna aiuta gli audaci e vedremo il perché. Il Genoa plasmato da Ballardini è un osso duro per tutti e lo è stato anche per i rossoneri. Lo spartito contro squadre più attrezzate è chiaro: precisa occupazione degli spazi, pressing in mezzo, super lavoro per gli uomini di fascia Lazovic-Laxalt e sfruttamento delle ripartenze. Con il Milan il piano ha funzionato per buona parte della gara. Milan che teneva più il pallino (il possesso palla oltre il 63%), cercava di far male con Suso a destra e gli scambi Rodriguez-Calhanoglu a sinistra. Dalla coppia è arrivata l’occasione più ghiotta del primo round con il gran tiro in girata di Kalinic. Purtroppo per il Milan sarà l’unica cosa da centravanti del croato. Il Diavolo a fine primo round avrebbe anche segnato con Bonaventura ma il fuorigioco era netto. Molto meno chiaro quello che l’arbitro Fabbri individua con la Var per annullare la rete di Rigoni a inizio secondo tempo. Succede nel momento migliore del Genoa che per un quarto d’ora riesce a prendere più campo e rendersi pericoloso nelle ripartenze con un Laxalt scatenato. Ma è proprio qui che l’audace si merita la fortuna: Gattuso manda in campo Cutrone per un Kalinic che non riesce a ritrovarsi e poi inserisce la seconda punta per Calhanoglu, André Silva appunto, schierandosi con un 44-2. Bisognerà cominciare a pensare a Rino anche come stratega. Invece Ballardini, forse intuendo che il Genoa comincia a essere stanco, opta per soluzioni conservative. Alla mezzora cambia Rigoni per Omeonga e Galabinov per Lapadula, e fin qui tutto ok. Ma quando mancano circa 10’ sceglie di togliere Pandev per inserire Bessa, un centrocampista. Sarà banale dirlo ma i tecnici danno due segnali opposti:
E GIOVEDÌ...
Il finale coraggioso col 4-4-2 è premiato Bonucci-Romagnoli ormai insuperabili
Torna l’ottimismo per l’Arsenal. Sicuri che lo 0-2 sia irrecuperabile?
Gattuso dice ai suoi «voglio vincerla anche rischiando», Ballardini dice invece «manteniamo la posizione e non rischiamo». Però il Genoa commette l’errore di abbassarsi troppo, il Milan spinge, Suso fa il Suso e fa spiovere cross e passaggi in area a ripetizione. Proprio l’ultimo cross premia il Milan e fa riscoprire la risorsa André Silva. Un golden gol da appalusi.
CERTEZZE Ovvio che perdere così fa male al Genoa. Come cadere a un centimetro dal traguardo. Un pari non sarebbe stato certo un’ingiustizia. Il Grifo ha confermato i suoi progressi e la sua solidità. Dall’arrivo di Ballardini, il 6 novembre, la squadra ha concesso appena 9 reti. In questo parziale solo la Juve ha fatto meglio. In fatto di gol subiti, il Milan è una top squadra: nel 2018 ha subìto appena tre reti. Nei cinque maggiori campionati europei ha fatto meglio soltanto, indovinate un po’, il fortino Juve ancora inviolato. Il merito è soprattutto della coppia BonucciRomagnoli, che con Gattuso finalmente è diventata il punto di forza della squadra. Ora che
49’ S.T.
anche il centrocampo ha la sua filastrocca (Kessie-Biglia-Bonaventura) il Milan può concentrarsi sulle soluzioni d’attacco. Il tecnico rossonero fa bene a dare ancora delle chance al Kalinic che non riesce a tornare, tanto più che sa che cosa gli può dare Cutrone. E ieri sera ha scoperto che anche Silva vuole partecipare alla festosa rincorsa. Chissà che possa tornare utile anche per l’Arsenal. Impresa ardua, ma di questi tempi con Gattuso non si sa mai.