FERRARI, LA COLPA NON È SOLO DI MAX
Formula 1, la delusione Rossa
Chi di strategia ferisce, di strategia prima o poi perisce. Non è un proverbio cinese, ma sintetizza abbastanza bene il Gran Premio di Cina. Dopo due vittorie straordinarie, figlie delle scelte dei box oltre che delle magie di Vettel, la Ferrari a Shanghai ha raccolto meno di un pugno di riso scotto. Ha fatto la figura di chi si addormenta nella sera in cui ha un appuntamento a cena con Charlize Theron (o George Clooney). Una prima fila tutta Rossa avrebbe dovuto produrre una vittoria. Nelle rete è invece rimasto solo il podio di Raikkonen e i 4 punti di Vettel con una macchina malridotta valgono meno di uno zuccherino. Colpa di Verstappen e del suo modo sciagurato di intendere le corse e i sorpassi. Ma non solo. Bimbo Max è costato il podio a Vettel, su questo non ci piove. Ma la Ferrari paga soprattutto una serie di scelte strategiche sbagliate, confermando che nella Formula 1 di quest’anno per vincere una gara devi essere perfetto.
L’errore più grave del muretto Ferrari è stato quello di non prevedere l’undercut di Bottas dopo che Hamilton si era già fermato il giro prima. Seb aveva 3”493 di vantaggio sul finlandese. Quando è rientrato era dietro di 1”250. Ai box ha lasciato solo 0”912. Il resto lo ha perso in pista perché le gomme nuove si sono subito rivelate molto più performanti. La Ferrari avrebbe dovuto copiare Bottas e rientrare con lui. L’errore è diventato ancora più grave con Kimi perché, una volta perso l’attimo, lo si è tenuto fuori all’infinito (7 giri in più) arrivando a sacrificarlo nel tentativo di rallentare Bottas inseguito da Seb. Anche al via la cattiveria di Seb contro il suo compagno scattato apparentemente meglio è stata deleteria. Con due Ferrari davanti si sarebbe potuta disegnare una gara diversa...
Chi le ha azzeccate tutte è stata la Red Bull cambiando ancora gomme appena attivata la Safety Car. Con Pirelli più fresche Ricciardo e Verstappen hanno avuto tra le mani due missili. Daniel ha saputo dosare la sua velocità con intelligenza, sfruttando la grinta quando doveva e ha vinto da campione con 4 sorpassi da ricordare. Verstappen ha speronato Vettel alla prima occasione. Pochi 10” di penalità (anche perché ne hanno approfittato gli avversari di Vettel e non lui che era stato danneggiato), ma i commissari non potevano fare altrimenti, avendo appena preso la stessa decisione per l’identico speronamento di Gasly al suo compagno di Toro Rosso. C’è chi vorrebbe affibbiare a Max una gara di sospensione. Forse troppo, ma lo aiuterebbe a crescere meglio.
Dopo tre gare possiamo affermare che la Ferrari c’è e ci sarà fino in fondo. Che la lotta su molte piste sarà a tre e non a due. Che finora a decidere quasi tutto sono state le strategie. Che le gomme Pirelli hanno un’importanza fin esagerata e imparare a sfruttarle bene può aiutare più di decine di cavalli nel motore. Che il mondiale fin qui è stato divertente e non scontato, anche se poi chi ha vinto lo ha fatto perché è rientrato (o non rientrato) ai box al momento giusto. Quasi una partita di scacchi. Ma senza tempo per riflettere sulle mosse.