La Gazzetta dello Sport

FERRARI, LA COLPA NON È SOLO DI MAX

Formula 1, la delusione Rossa

- L’ANALISI di UMBERTO ZAPELLONI email: uzapelloni@rcs.it twitter: @uzapelloni

Chi di strategia ferisce, di strategia prima o poi perisce. Non è un proverbio cinese, ma sintetizza abbastanza bene il Gran Premio di Cina. Dopo due vittorie straordina­rie, figlie delle scelte dei box oltre che delle magie di Vettel, la Ferrari a Shanghai ha raccolto meno di un pugno di riso scotto. Ha fatto la figura di chi si addormenta nella sera in cui ha un appuntamen­to a cena con Charlize Theron (o George Clooney). Una prima fila tutta Rossa avrebbe dovuto produrre una vittoria. Nelle rete è invece rimasto solo il podio di Raikkonen e i 4 punti di Vettel con una macchina malridotta valgono meno di uno zuccherino. Colpa di Verstappen e del suo modo sciagurato di intendere le corse e i sorpassi. Ma non solo. Bimbo Max è costato il podio a Vettel, su questo non ci piove. Ma la Ferrari paga soprattutt­o una serie di scelte strategich­e sbagliate, confermand­o che nella Formula 1 di quest’anno per vincere una gara devi essere perfetto.

L’errore più grave del muretto Ferrari è stato quello di non prevedere l’undercut di Bottas dopo che Hamilton si era già fermato il giro prima. Seb aveva 3”493 di vantaggio sul finlandese. Quando è rientrato era dietro di 1”250. Ai box ha lasciato solo 0”912. Il resto lo ha perso in pista perché le gomme nuove si sono subito rivelate molto più performant­i. La Ferrari avrebbe dovuto copiare Bottas e rientrare con lui. L’errore è diventato ancora più grave con Kimi perché, una volta perso l’attimo, lo si è tenuto fuori all’infinito (7 giri in più) arrivando a sacrificar­lo nel tentativo di rallentare Bottas inseguito da Seb. Anche al via la cattiveria di Seb contro il suo compagno scattato apparentem­ente meglio è stata deleteria. Con due Ferrari davanti si sarebbe potuta disegnare una gara diversa...

Chi le ha azzeccate tutte è stata la Red Bull cambiando ancora gomme appena attivata la Safety Car. Con Pirelli più fresche Ricciardo e Verstappen hanno avuto tra le mani due missili. Daniel ha saputo dosare la sua velocità con intelligen­za, sfruttando la grinta quando doveva e ha vinto da campione con 4 sorpassi da ricordare. Verstappen ha speronato Vettel alla prima occasione. Pochi 10” di penalità (anche perché ne hanno approfitta­to gli avversari di Vettel e non lui che era stato danneggiat­o), ma i commissari non potevano fare altrimenti, avendo appena preso la stessa decisione per l’identico speronamen­to di Gasly al suo compagno di Toro Rosso. C’è chi vorrebbe affibbiare a Max una gara di sospension­e. Forse troppo, ma lo aiuterebbe a crescere meglio.

Dopo tre gare possiamo affermare che la Ferrari c’è e ci sarà fino in fondo. Che la lotta su molte piste sarà a tre e non a due. Che finora a decidere quasi tutto sono state le strategie. Che le gomme Pirelli hanno un’importanza fin esagerata e imparare a sfruttarle bene può aiutare più di decine di cavalli nel motore. Che il mondiale fin qui è stato divertente e non scontato, anche se poi chi ha vinto lo ha fatto perché è rientrato (o non rientrato) ai box al momento giusto. Quasi una partita di scacchi. Ma senza tempo per riflettere sulle mosse.

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