La Gazzetta dello Sport

Gas al mercato Dovi con Petrucci Lorenzo in Suzuki e Iannone-Aprilia?

●La firma di Andrea aprirebbe la strada a Danilo Jorge tratta con i giapponesi, ma The Maniac...

- Paolo Ianieri

Ducati caput mundi. Almeno in ottica 2019, con Borgo Panigale al centro del mercato. Perché a tenere banco non c’è solo l’affaire Dovizioso, con Andrea sempre più vicino al rinnovo per due stagioni, pur con l’ipotesi Honda sullo sfondo. C’è infatti da capire il futuro di Jorge Lorenzo e, a catena, di Danilo Petrucci, Jack Miller e Andrea Iannone, ma pure di Dani Pedrosa.

ULTIMO SPRINT Dovizioso è l’uomo forte del mercato e, finché non deciderà se accettare l’ultima offerta Ducati, o se invece affrontare la sfida con Marc Marquez da compagno sulla RC213V, a tutti gli altri non resterà che attendere gli eventi. Gli ultimi sviluppi portano a pensare come tra Andrea e la rossa si sia in dirittura di arrivo per prolungare un matrimonio che per nessuno dei due avrebbe senso interrompe­re. La Ducati di Gigi Dall’Igna in questi anni è cresciuta tanto grazie al lavoro «ingegneris­tico» che DesmoDovi ha fatto in sella alle GP. Ma, allo stesso tempo, Andrea è diventato top rider dopo essersi cucito addosso la rossa, come a nessuno dai tempi di Casey Stoner era riuscito. Un binomio quasi perfetto, malgrado certi limiti tecnici atavici della moto, e che acquista ancora più valenza consideran­do il Davide tutto italiano che sfida, e batte, i Golia giapponesi. Dovi è profondame­nte nel cuore dei ducatisti, e chi è stato in queste settimane a Borgo Panigale è rimasto colpito dalla «sofferenza» dei dipendenti in attesa del rinnovo.

LIBRO Potrebbe essere annunciato a Le Mans o, magari senza aspettare il Mugello, la prossima settimana, quando giovedì a Bologna Andrea presenterà la propria autobiogra­fia, «Asfalto», edita da Mondadori, prima di recarsi con Lorenzo a Montecarlo per il GP di F.1. «Ero l’uomo invisibile. Un numero. C’ero ma non c’ero. “Te, Dovi, sei del colore dell’asfalto” mi ha detto una volta Luca Cadalora. Aveva ragione: la gente non mi vedeva proprio» racconta nel libro Andrea. Che da invisibile è finito sotto i riflettori di una favola nella quale la fine è tutta da scrivere.

LORENZO Se Dovi è destinato a vestirsi di rosso anche per il prossimo biennio, il futuro di Jorge è sempre più lontano da Borgo Panigale. Per questioni di budget, certo, visto che il maiorchino non può pretendere neanche un quarto dei 12 milioni annuali dell’attuale contratto. Ma anche per una sfiducia ormai collettiva sulla possibilit­à di raddrizzar­e un rapporto che, non solo a livello tecnico, non è mai decollato. Nonostante in pubblico sia sempre stato difeso, in Ducati non hanno mai digerito troppo la mancanza di lavoro di squadra del 5 volte iridato: dal finale 2017 — in Malesia quasi cadde mentre cercava di resistere agli attacchi di Dovizioso e poi nella gara decisiva a Valencia disobbedì platealmen­te all’ordine di far passare il compagno — a due domeniche fa a Jerez quando, nonostante fosse in difficoltà con le gomme, rintuzzò ogni attacco di Andrea, fino all’harakiri della rossa che ha lanciato in fuga mondiale Marquez. A meno che non si proponga di restare gratis o quasi, Lorenzo in queste settimane ha intensific­ato i colloqui con la Suzuki, unica vera alternativ­a rimasta. Il maiorchino, che in mancanza di una moto competitiv­a potrebbe anche fermarsi, chiede circa 5 milioni, cifra che Hamamatsu — che nel weekend darà una risposta finale a Marc VdS sul secondo team — potrebbe anche riconoscer­gli, consideran­do come su una moto simile alla

Yamaha, Lorenzo andrebbe sicurament­e forte.

IANNONE Ma dopo due podi consecutiv­i con la GSX-RR, anche Iannone ha rialzato le proprie quotazioni. Chiusa la trattativa con Alex Rins — a breve l’annuncio —, il team principal Davide Brivio si siederà con Andrea per analizzare la situazione. Dovesse lasciare la Suzuki, l’approdo più probabile diventa l’Aprilia, perché con Dovi confermato, salvo l’improbabil­e promozione di Miller, per lui si chiuderebb­e la porta di un ritorno in Ducati.

PETRUCCI Sulla GP19 ufficiale a oggi dovrebbe sedersi Petrux, legato da un’opzione a favore della rossa che scade a fine giugno. Giusto premio al lavoro di Danilo, che nel 2017 ha sfiorato la vittoria ad Assen e Misano, e che quest’anno vanta due piazzament­i nei top 5. Ma anche, consideran­do l’ottimo rapporto con Dovizioso, mossa che permettere­bbe alla squadra di lavorare in maniera più coesa e serena. Qualora Ducati facesse una scelta diversa, per il ternano ecco l’Aprilia.

MILLER Con Petrux promosso, il suo posto sulla moto ufficiale colorata Pramac sarà preso da Jack Miller che, con l’arrivo dalla Moto2 di Francesco Bagnaia, chiuderebb­e il ritorno su una rossa a Iannone.

PEDROSA Infine il capitolo legato a Dani, destinato a essere confermato un’altra stagione. Nel frattempo, però, il suo manager Sete Gibernau, oltre a sondare la Ducati, ha bussato anche a Suzuki e Ktm.

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DISTACCO Sono i punti di distacco di Andrea Dovizioso, ora 5°, dal capolista Marc Marquez

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● LA GRANDE OCCASIONE
Si libera un posto nel team ufficiale Ducati e lui dimostra di essere pronto a prendersel­o
AP PETRUCCI ● LA GRANDE OCCASIONE Si libera un posto nel team ufficiale Ducati e lui dimostra di essere pronto a prendersel­o
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● SCARICATO?
Tanti soldi, ancora più difficoltà e la Ducati si defila: se non arriva l’accordo con Suzuki che fa?
AFP LORENZO ● SCARICATO? Tanti soldi, ancora più difficoltà e la Ducati si defila: se non arriva l’accordo con Suzuki che fa?
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● CONFERMATO
Petrucci parte, la Pramac riparte da lui e da Bagnaia, dopo il 2019 si vedrà
GETTY IMAGES MILLER ● CONFERMATO Petrucci parte, la Pramac riparte da lui e da Bagnaia, dopo il 2019 si vedrà
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● TRADITO?
In 18 anni nel Mondiale ha avuto una sola moto: la Honda. Che ora offre la sua sella
GETTY IMAGES PEDROSA ● TRADITO? In 18 anni nel Mondiale ha avuto una sola moto: la Honda. Che ora offre la sua sella
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● RILANCIATO
Mai sul podio per tutto il 2017, ne ha centrati due nelle ultime due gare e torna in auge
GETTY IMAGES ANDREA IANNONE ● RILANCIATO Mai sul podio per tutto il 2017, ne ha centrati due nelle ultime due gare e torna in auge
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Andrea Dovizioso, 32 anni, ha vinto in Qatar, è stato 6° in Argentina, 5° a Austin e si è ritirato a Jerez EPA

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